Il castello di Ōsaka

(大阪城) Ōsaka-jō

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    Il castello di Ōsaka (in giapponese 大坂城 oppure 大阪城, Ōsaka-jō) prende il nome dalla città in cui si trova, e più precisamente presso il quartiere di Chūō-ku. Il castello è uno dei più famosi del Giappone, per via del fondamentale ruolo che ha avuto nella riunificazione del paese nel sedicesimo secolo, durante la dinastia Azuchi-Momoyama.
    La torre principale del castello si trova presso una zona pianeggiante di circa un chilometro quadrato, ed è costruita su due piattaforme rialzate realizzate con il metodo giapponese detto gobouzumi: questa tecnica, utilizzata spesso nella realizzazione di imponenti strutture come i castelli, consiste nel realizzare le fondamenta con pietre di varie dimensioni per il rivestimento esterno, e terra per riempire l'interno. Ognuno dei "pilastri" che sorreggono la torre si affaccia su un fossato.
    Il palazzo principale invece esternamente sembra avere cinque piani, mentre all'interno ne conta ben otto. E' stato edificato su un grande rialzo in modo da fornirgli una posizione di difesa privilegiata per prevenire gli attacchi nemici. Il parco del castello si estende per circa 60.000 metri quadrati (15 ettari) e raccoglie diverse strutture, per la precisione tredici, che sono state inoltre designate come beni culturali da parte del governo giapponese. Esse sono:
    • Il cancello Ōte-mon
    • Il cancello Sakura-mon
    • La torre Ichiban-Yagura
    • La torre Inui-Yagura
    • La torre Rokuban-Yagura
    • La torre Sengan
    • La torre Tamon
    • Il muro Kinmeisui
    • Il magazzino Kinzo
    • Il magazzino Enshogura per la polvere da sparo
    • Le tre sezioni murarie situate intorno al cancello Otemon


    Nel 1583 Toyotomi Hideyoshi diede il via alla costruzione del castello presso il sito di Ikkō-ikki del tempio Ishiyama Hongan. Il progetto di base era modellato sul castello di Azuchi, quartier generale di Nobunaga Oda, cui Toyotomi voleva ispirarsi superandolo in stile e bellezza. Si prevedeva di costruire la struttura con una torre principale di cinque piani regolari ed altri tre situati sotto terra, per poi adornare l'edificio con una grande foglia d'oro che avrebbe impressionato chiunque. Nel 1585 fu completata la costruzione del mastio centrale. Col passare del tempo Toyotomi continuò ad espandere il castello rendendolo sempre più inespugnabile e facilmente difendibile da ogni tipo di attacco. Solo nel 1597, anno della sua morte, il castello fu completato e passò in mano al figlio di Hideyoshi, Toyotomi Hideyori.
    Successivamente alla battaglia di Sekigahara (1600) un membro della famiglia Tokugawa prese il potere e creò un nuovo bakufu a Edo: si trattava di Tokugawa Ieyasu. Nell'inverno del 1614 lo shogun Ieyasu attaccò Hideyori dando inizio all'assedio di Ōsaka. Nonostante gli assalitori (200000 uomini armati) fossero il doppio dei difensori, Hideyori non aveva la minima intenzione di cedere il castello, e restò al suo interno difendendolo. Un duro colpo giunse quando Ieyasu fece riempire il fossato attorno alla struttura, neutralizzando così una delle sue difese principali. Nell'estate del 1615 Hideyori avviò dei lavori per liberare il fossato, ma lo shogun rispose prontamente inviando le sue truppe ad Ōsaka per assalire nuovamente il castello. Il 4 Giugno dello stesso anno la struttura venne espugnata e la dinastia Toyotomi morì con Hideyori.

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    Nel 1620 il nuovo Shogun Tokugawa Hidetada diede inizio alla ricostruzione ed al riarmo del castello. Tirò su una nuova torre principale con cinque piani esterni e otto interni, assegnando a nuovi clan individuali di samurai la costruzione di nuove cinte murarie. Queste mura sono ancora in piedi tutt'oggi, costruite con blocchi di granito assemblati senza l'ausilio della malta come collante. Molti di questi blocchi provengono dalle cave situate vicino il mare interno di Seto, e portano su di esse delle iscrizioni impresse dalle famiglie che hanno contribuito alla costruzione della cinta muraria.
    Il castello cadde ripetutamente vittima delle fiamme: la prima fu nel 1660, quando un fulmine colpì il magazzino delle polveri da sparo, che esplosero e causarono un incendio che divampò in tutto il castello. Episodio analogo avvenne nel 1665 quando un secondo fulmine colpì la torre principale, facendola prendere a fuoco. Il castello portò quelle cicatrici per anni, e soltanto nel 1843, grazie ad una raccolta fondi tra la popolazione, fu eseguita la necessaria restaurazione per riportarlo ai fasti di un tempo. Purtroppo anche il 1868 fu un anno nefasto: i nemici dello shogunato presero possesso del castello, che fu nuovamente coinvolto in un incendio scoppiato in seguito agli scontri.

    Figlia di quelle battaglie fu l'epoca Meiji, durante la quale il castello divenne parte fondamentale dell'arsenale dell'esercito: al suo interno venivano fabbricate pistole, munizioni ed esplosivi, rifornimenti importanti per gli uomini che al fronte portavano avanti un'espansione dell'impero giapponese in stile occidentale.
    Nel 1928, grazie ad una raccolta fondi vagliata dal sindaco di Ōsaka, venne ristrutturata la torre centrale.
    Il castello si trasformò nuovamente in arsenale durante la seconda guerra mondiale, e all'epoca poteva contare su ben 60000 lavoratori. I successivi bombardamenti sulla città danneggiarono le torri principali del castello e distrussero grandissima parte delle armi contenute al suo interno. Nel bombardamento persero la vita 382 lavoratori.
    Nel 1995 venne approvato un progetto di restauro atto a riportare la torre principale allo splendore dell'epoca Edo. Tali lavori furono ultimati due anni dopo, e restituirono il castello come lo conosciamo oggi: edificio completamente in cemento, fedele al suo progetto originale, adibito a museo.

    Il castello è aperto al pubblico ed è molto vicino alla stazione di Ōsakajōkōen della Linea Circolare di Ōsaka (Ōsaka kanjō-sen). E' frequentato molto durante i festival, specialmente durante l'hanami per via dei bellissimi ciliegi che si trovano nel parco circostante, che per l'occasione diventa affollatissimo e tappezzato di venditori e suonatori di tamburi.



    Fonte: en.wikipedia.org

    Edited by ~ June• - 16/7/2013, 10:25
     
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  2. †Emily†
     
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    Wooow è davvero bellissimo :) Certo che però ne ha subiti di danni xD
    Sarebbe un sogno poterlo vedere dal vivo
     
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    Già (ad entrambe le affermazioni!).
    Non sapevo avesse subito così tante ristrutturazioni, ed è un peccato non poter ammirare l'originale. Anzi che comunque hanno continuato a preservarlo per farlo giungere sino ai giorni nostri. Insomma...meglio di niente =P
     
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  4. †Emily†
     
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    Già infatti.. non si può avere tutto u.u
     
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    E' davvero bellissimo *o*
    Non sapevo di tutte queste ristrutturazioni, davvero interessante questo post =)
     
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  6. Mic 89
     
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    I castelli giapponesi sono bellissimi, peccato che c'è ne sono arrivati sino a noi pochissimi.
    Ad Osaka ci sono stato solo una giornata e purtroppo non ho potuto visitare il castello e mi sto rodendo il fegato per questo.
     
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  7. Limo99
     
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    Bellissimo!! Sono affascinato... Questo castello è un motivo in più per amare questo Paese!!
     
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6 replies since 15/7/2013, 19:20   184 views
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