Visita ad un professore

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    diego sabre ♥

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    Salve a tutti! È da un po' di tempo che ho una domanda a cui non so dare una risposta: perché gli studenti giapponesi sono soliti far visita ai professori? Forse sarà un quesito banale, siccome però nella società italiana questa usanza non è contemplata, mi chiedevo quale significato avesse nella cultura giapponese.

    Grazie in anticipo a chi mi risponderà x)
     
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    Non ne so molto, ma interessa anche a me la risposta =) Approfitto per chiederti: cosa intendi di preciso? Una visita a casa, per esempio?
     
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    Esattamente, una visita a casa x) Del tipo aggiornare il professore sulle ultime novità, sugli studi, sul lavoro e sui progetti futuri. Andare a casa sua, suonargli il campanello [...] insomma fare una vera e propria visita, un 訪問. Come se fosse un amico o una persona con la quale ti trovi particolarmente bene. Non è la prima volta che sento di una cosa simile, quindi presumo sia un'usanza diffusa in Giappone.
     
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    Non conosco la risposta, ma a rigor di logica dovrebbe trattarsi semplicemente di una visita affettiva. Probabilmente non lo si fa con tutti i professori, ma solo con chi si ha instaurato un rapporto stretto.
    Per esempio... io ho dei contatti con la mia ex insegnante di inglese e ogni tanto ci sentiamo al cel o ci vediamo per un "tea time" da qualche parte.
    Penso si tratti di questo. Inoltre in Giappone è molto forte il bisogno di avere vicino un guru, una guida, un supporto. Quindi forse questo legame è fatto a scopo terapeutico XD
     
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    Effettivamente potrebbe essere cosí. Grazie Konpeki! x)
     
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    Per quel poco che sono riuscito a capire chiedendo ad alcuni miei colleghi, è molto più diffusa l’usanza da parte degli insegnanti di fare visita agli studenti.
    Le motivazioni sono varie, capire ogni singolo alunno in che contesto vive, instaurare un rapporto diretto con i genitori dell’alunno, accompagnarlo nella sua crescita formativa, per aiutarlo in alcune lacune o per consigliare i genitori sul percorso che l’alunno dovrà fare.
    Talvolta può capitare che l’alunno vada a casa dell’insegnante per portargli un regalo (solitamente qualcosa preparato in casa o comunque qualche dolcetto) per ringraziarlo o perché lo stesso insegnante gli ha chiesto di fargli visita per parlargli.
    Devo dire che non è così inusuale come cosa, considerando che in una grande megalopoli come Tokyo, ci sono le scuole di zona, che vengono frequentate solo dal vicinato.
    Questo è vero per le scuole elementari (shōgakkō) e medie (chūgakkō) ma non per le superiori (Kōtōgakkō), dove gli istituti sono in numero inferiore e selettive.
     
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    CITAZIONE (lunaticgate @ 18/1/2017, 07:40) 
    Per quel poco che sono riuscito a capire chiedendo ad alcuni miei colleghi, è molto più diffusa l’usanza da parte degli insegnanti di fare visita agli studenti.
    Le motivazioni sono varie, capire ogni singolo alunno in che contesto vive, instaurare un rapporto diretto con i genitori dell’alunno, accompagnarlo nella sua crescita formativa, per aiutarlo in alcune lacune o per consigliare i genitori sul percorso che l’alunno dovrà fare.
    Talvolta può capitare che l’alunno vada a casa dell’insegnante per portargli un regalo (solitamente qualcosa preparato in casa o comunque qualche dolcetto) per ringraziarlo o perché lo stesso insegnante gli ha chiesto di fargli visita per parlargli.
    Devo dire che non è così inusuale come cosa, considerando che in una grande megalopoli come Tokyo, ci sono le scuole di zona, che vengono frequentate solo dal vicinato.
    Questo è vero per le scuole elementari (shōgakkō) e medie (chūgakkō) ma non per le superiori (Kōtōgakkō), dove gli istituti sono in numero inferiore e selettive.

    Quindi sostanzialmente l'insegnante è visto come un "secondo genitore", una specie di "guida" al quale fare affidamento per quanto riguarda gli studi e il lavoro. Davvero interessante! Non immaginavo, inoltre, che anche i genitori dello studente facessero così tanto affidamento al professore. Mi viene da pensare che si instaura un legame molto stretto, quasi inevitabile tra studente ed insegnante. È affascinante, perché da noi non è usuale come cosa. Capita a volte di avere un buon rapporto col proprio insegnante (mai successo, nel mio caso) e di vedersi/sentirsi di tanto in tanto, ma discutere sul futuro dell'allievo e parlare direttamente coi genitori... wow!

    Grazie mille anche a te, Lunaticgate!
     
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    CITAZIONE (Aiko93 @ 19/1/2017, 13:01) 
    CITAZIONE (lunaticgate @ 18/1/2017, 07:40) 
    Per quel poco che sono riuscito a capire chiedendo ad alcuni miei colleghi, è molto più diffusa l’usanza da parte degli insegnanti di fare visita agli studenti.
    Le motivazioni sono varie, capire ogni singolo alunno in che contesto vive, instaurare un rapporto diretto con i genitori dell’alunno, accompagnarlo nella sua crescita formativa, per aiutarlo in alcune lacune o per consigliare i genitori sul percorso che l’alunno dovrà fare.
    Talvolta può capitare che l’alunno vada a casa dell’insegnante per portargli un regalo (solitamente qualcosa preparato in casa o comunque qualche dolcetto) per ringraziarlo o perché lo stesso insegnante gli ha chiesto di fargli visita per parlargli.
    Devo dire che non è così inusuale come cosa, considerando che in una grande megalopoli come Tokyo, ci sono le scuole di zona, che vengono frequentate solo dal vicinato.
    Questo è vero per le scuole elementari (shōgakkō) e medie (chūgakkō) ma non per le superiori (Kōtōgakkō), dove gli istituti sono in numero inferiore e selettive.

    Quindi sostanzialmente l'insegnante è visto come un "secondo genitore", una specie di "guida" al quale fare affidamento per quanto riguarda gli studi e il lavoro. Davvero interessante! Non immaginavo, inoltre, che anche i genitori dello studente facessero così tanto affidamento al professore. Mi viene da pensare che si instaura un legame molto stretto, quasi inevitabile tra studente ed insegnante. È affascinante, perché da noi non è usuale come cosa. Capita a volte di avere un buon rapporto col proprio insegnante (mai successo, nel mio caso) e di vedersi/sentirsi di tanto in tanto, ma discutere sul futuro dell'allievo e parlare direttamente coi genitori... wow!

    Grazie mille anche a te, Lunaticgate!

    Si, in effetti l'insegnante, soprattutto per le elementari e medie, è una figura che guida lo studente, talvolta più del padre. Sinceramente la reputo una cosa che ha alcuni lati negativi, soprattutto perché il ragazzino impara sin da piccolo a relazionarsi esclusivamente con l'educazione scolastica e con quella forma mentale, tipica giapponese, non esiste altro al di fuori dello studio e del lavoro. La vita ricreativa dei ragazzi giapponesi, si limita veramente a pochi e limitati momenti, si è sempre sotto tiro. Una delle cose a cui feci caso quando misi per la prima volta i piedi in Giappone nel 1999, fu che nelle sale giochi c'erano solo adulti, spesso salary man, piuttosto che ragazzini. Tutt'oggi, i ragazzini/bambini, li vedo solo ed esclusivamente pascolare la domenica mattina sotto il parchetto di casa mia, poi spariscono per tutta la settimana.
    Ad ogni modo sono solo mie impressioni, non avendo figli non posso dirlo ma è sintomatico il fatto che tutti gli occidentali che hanno figli che vivono in Giappone, mandano i propri figli alle scuole private internazionali perché ritengono l'istruzione giapponese non adatta ai propri figli, e sto parlando di persone che vivono in Giappone da 25 e più anni, che non tornerebbero mai in Italia.
     
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    Io non la trovo una cosa così anomala, anzi, valorizza la professione dell'insegnante, che inevitabilmente incide sulla vita dei suoi studenti!
    Qui in Italia sarebbe un po' strano: quando ero alle superiori, c'erano delle mie compagne di classe (che tra l'altro non erano nemmeno delle cime) che chiamavano o spesso facevano visita alla nostra insegnante di spagnolo, che confesso fosse un tipo assolutamente stravagante e allegro. Molti studenti si affezionavano a lei, tanto che lei stessa ci raccontava di vicende di ex-alunni e addirittura andava alle loro future sedute di laurea.

    A me piaceva molto, e anche la sua materia mi appassionava parecchio, ma mai avrei sognato di scriverle messaggi o chiamarla dopo un esame universitario (come alcuni fanno!)
    Anche all'università, abbiamo insegnanti che addirittura si fanno chiamare per nome (perché molto giovani) ma a me non riesce proprio, cioè, lo trovo addirittura imbarazzante xD
    E' che ritengo importante riuscire a creare un "distacco" , non nel senso di formale, ma per una questione di ruoli ed identità. Anzi, le persone che riescono anche solo a dire "Ciao" o "Come stai?" al mio professore -anche perché lui stesso gliene ha dato adito- non vengono generalmente ben viste da noialtri, che temiamo la figura della persona che insegna.

    Non è sbagliato legarsi a qualcuno, ma credo lo si posso avere anche con grande rispetto. Che ci sia un rapporto è cosa buona e giusta, ma la "confidenza" (come si dice a Napoli xD) è una cosa da evitare di prendersi troppo!

    Sarei davvero curiosa dell'argomento "raccomandazioni" in Giappone, dopo tale riflessione.
     
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    CITAZIONE (Eru•L @ 20/1/2017, 11:37) 
    Io non la trovo una cosa così anomala, anzi, valorizza la professione dell'insegnante, che inevitabilmente incide sulla vita dei suoi studenti!
    Qui in Italia sarebbe un po' strano: quando ero alle superiori, c'erano delle mie compagne di classe (che tra l'altro non erano nemmeno delle cime) che chiamavano o spesso facevano visita alla nostra insegnante di spagnolo, che confesso fosse un tipo assolutamente stravagante e allegro. Molti studenti si affezionavano a lei, tanto che lei stessa ci raccontava di vicende di ex-alunni e addirittura andava alle loro future sedute di laurea.

    A me piaceva molto, e anche la sua materia mi appassionava parecchio, ma mai avrei sognato di scriverle messaggi o chiamarla dopo un esame universitario (come alcuni fanno!)
    Anche all'università, abbiamo insegnanti che addirittura si fanno chiamare per nome (perché molto giovani) ma a me non riesce proprio, cioè, lo trovo addirittura imbarazzante xD
    E' che ritengo importante riuscire a creare un "distacco" , non nel senso di formale, ma per una questione di ruoli ed identità. Anzi, le persone che riescono anche solo a dire "Ciao" o "Come stai?" al mio professore -anche perché lui stesso gliene ha dato adito- non vengono generalmente ben viste da noialtri, che temiamo la figura della persona che insegna.

    Non è sbagliato legarsi a qualcuno, ma credo lo si posso avere anche con grande rispetto. Che ci sia un rapporto è cosa buona e giusta, ma la "confidenza" (come si dice a Napoli xD) è una cosa da evitare di prendersi troppo!

    Sarei davvero curiosa dell'argomento "raccomandazioni" in Giappone, dopo tale riflessione.

    Trovo che sia più corretto un rapporto diretto a partire dalle scuole superiori, dove si è più "adulti" e consapevoli, mentre quando si è piccoli, è importante la collaborazione dell'insegnante con i genitori in primis e con lo studente poi.
    Soprattutto perché, nel caso della società giapponese, dove il padre è quasi sempre assente, e dove l'insegnante è quasi sempre maschio, è facile una completa sovrapposizione dei ruoli.
     
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    Da una parte penso sia molto bello un interessamento di questo genere da parte dei professori. Si crea un rapporto più complesso di insegnamento, si possono comprendere gli aspetti caratteriali dello studente e si può creare anche un rapporto di fiducia da parte dell'alunno.
     
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    CITAZIONE (Eru•L @ 20/1/2017, 11:37) 
    Io non la trovo una cosa così anomala, anzi, valorizza la professione dell'insegnante, che inevitabilmente incide sulla vita dei suoi studenti!
    Qui in Italia sarebbe un po' strano: quando ero alle superiori, c'erano delle mie compagne di classe (che tra l'altro non erano nemmeno delle cime) che chiamavano o spesso facevano visita alla nostra insegnante di spagnolo, che confesso fosse un tipo assolutamente stravagante e allegro. Molti studenti si affezionavano a lei, tanto che lei stessa ci raccontava di vicende di ex-alunni e addirittura andava alle loro future sedute di laurea.

    A me piaceva molto, e anche la sua materia mi appassionava parecchio, ma mai avrei sognato di scriverle messaggi o chiamarla dopo un esame universitario (come alcuni fanno!)
    Anche all'università, abbiamo insegnanti che addirittura si fanno chiamare per nome (perché molto giovani) ma a me non riesce proprio, cioè, lo trovo addirittura imbarazzante xD
    E' che ritengo importante riuscire a creare un "distacco" , non nel senso di formale, ma per una questione di ruoli ed identità. Anzi, le persone che riescono anche solo a dire "Ciao" o "Come stai?" al mio professore -anche perché lui stesso gliene ha dato adito- non vengono generalmente ben viste da noialtri, che temiamo la figura della persona che insegna.

    Non è sbagliato legarsi a qualcuno, ma credo lo si posso avere anche con grande rispetto. Che ci sia un rapporto è cosa buona e giusta, ma la "confidenza" (come si dice a Napoli xD) è una cosa da evitare di prendersi troppo!

    Sarei davvero curiosa dell'argomento "raccomandazioni" in Giappone, dopo tale riflessione.

    Mi trovi totalmente d'accordo!
    Ricordo che alle superiori l'unico professore che dava un po' di confidenza agli studenti era quello di Educazione Fisica: mi imbarazzavo sempre quando mi dava una leggera pacca sulla schiena per incoraggiarmi (a pallavolo sono veramente una frana); diventavo paonazza e quando riprendevo a giocare facevo ancora più errori di prima xD Da un lato mi piaceva che si sforzasse a tirarmi su di morale, dall'altro però trovavo inopportuno questa confidenza che si era creata: per me lui era ed è solo il mio professore. Mi faceva strano avvicinarmi ad un rapporto "di amicizia", oltre al fatto che avevo paura che la cosa desse fastidio.

    CITAZIONE (Kira~ @ 28/1/2017, 11:23) 
    Da una parte penso sia molto bello un interessamento di questo genere da parte dei professori. Si crea un rapporto più complesso di insegnamento, si possono comprendere gli aspetti caratteriali dello studente e si può creare anche un rapporto di fiducia da parte dell'alunno.

    D'accordo anche con te, però in questo ci trovo un retrogusto amaro: il professore si sostituisce al padre e la cosa non la trovo molto carina. : (
     
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    CITAZIONE (Aiko93 @ 15/3/2017, 18:04) 
    D'accordo anche con te, però in questo ci trovo un retrogusto amaro: il professore si sostituisce al padre e la cosa non la trovo molto carina. : (

    Non dovrebbe essere una sostituzione infatti... il ruolo diverso deve comunque essere ben chiaro..
     
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