Il Kagura

ovvero "la danza degli dei"

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    Il kagura 神楽 è una forma di danza e canto rituale accompagnati dalla musica nata all'interno del culto shintoista, e che possiede una forte componente sciamanica. Con questo nome viene classificata un'ampia varietà di riti, tra loro spesso molto diversi, rintracciabili in tutto l'arcipelago giapponese. Lo scopo del kagura è quello di invocare una divinità, intrattenerla e ottenerne il favore in vari campi (salute, raccolti abbondanti, longevità, fertilità, ecc.).

    LE ORIGINI
    Non ci sono documenti che identifichino con chiarezza il momento storico preciso in cui questa forma di spettacolo ha avuto inizio. Tuttavia le sue origini mitiche si fanno risalire all'episodio dell'apertura della caverna (iwato biraki 岩戸開き) nel Kojiki 古事記 (712 d.C.): la dea del sole Amaterasu Ōmikami 天照大御神, indignata dai ripetuti comportamenti offensivi del fratello Susanoo 佐之男, decise di rifugiarsi in una grotta, privando così il mondo della luce. Gli dei della Piana Celeste caddero nella disperazione, e si radunarono sul letto del Fiume del Cielo per decidere il da farsi: vennero fatti cantare cantare gli uccelli "il cui verso annuncia che la vita continua"; venne chiamato un fabbro per forgiare uno specchio; una divinità creò dei grappoli di gemme tornite; altre due divinità fecero un oracolo divinatorio con una scapola di cervo e della legna; venne allestito un arbusto su cui appendere i grappoli di gemme, lo specchio e dei nastri di tessuto; una quarta divinità si nascose all'apertura della grotta. Infine:
    "La maestosa Ame no Uzume appese fresche fronde del profumato Monte del Cielo alla corda che le rimboccava le maniche, si acconciò la capigliatura con una bella ghirlanda, e adornò le braccia con erbe e foglioline dei bambù del profumato monte. Sistemò poi presso la porta della rocciosa Stanza del Cielo un recipiente capovolto, vi batté sopra i piedi con un baccano così assordante da restarne spiritata, fece penzolare fuori le mammelle e abbassò la cintola del vestito fino a mostrare il sesso. Le pianure del Sommo Cielo sobbalzarono e uno scoppio di risa si levò da tutte le otto centinaia di miriadi di esseri. Amaterasu grande sovrana e sacra, incuriosita, aprì uno spiraglio nella porta della rocciosa stanza."
    Credendo che sia giunta una divinità a lei superiore e tratta in inganno dal proprio riflesso luminoso catturato dallo specchio, Amaterasu si sporse fuori dalla grotta, e subito la divinità lì appostata la tirò fuori, mentre un'altra stendeva una corda con cui impedirle di ritornare dentro. E fu così che la luce del sole fece ritorno nel mondo.

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    Questa leggenda, oltre a rappresentare il momento mitico in cui per la prima volta viene fatto un uso “teatrale” del corpo e quindi l'origine delle forme di spettacolo in Giappone, riporta alcuni elementi propri anche del kagura. Nello specifico gli oggetti rituali che vengono utilizzati per favorire la trance e lo stato di trance stesso in cui cade Ame no Uzume 天宇受売.


    ETIMOLOGIA
    Il termine kagura si scrive coi caratteri di divinità (kami 神) e musica (raku 楽), a significare quindi “musica degli/per gli dei” o “divertimento degli/per gli dei” secondo l'altra lettura del secondo kanji (tanoshimi 楽しみ). Tuttavia gli ideogrammi furono importati dalla Cina tra il III e V sec. d.C. e apportati ai preesistenti suoni della lingua giapponese, per cui è possibile che l'origine di questa parola sia diversa. In particolare, gli studiosi hanno avanzato tre ipotesi:
    » può derivare dalla parola kamigakari 神懸り, “possessione divina”, e in tal caso ne verrebbe enfatizzato l'aspetto rituale e legato ai culti sciamanici del Giappone;
    » può derivare dalla parola kamieragi 神喜楽, “divertimento degli dei”, e in tal caso ne sottolineerebbe l'aspetto ludico;
    » può derivare dalla parola kami no kura (contratto: kamukura) 神の座, “luogo in cui risiede la divinità”, ponendo l'accento sul luogo di esecuzione dello spettacolo, o sul ruolo svolto dall'officiante in caso il "luogo" di cui la divinità prende possesso sia una persona.

    Attualmente sembra essere più accreditata la terza derivazione.

    Un rito kagura si compone principalmente di tre parti:
    » una prima parte esclusivamente rituale (kami oroshi 神降ろし), in cui si predispongono tutte le condizioni necessarie alla manifestazione della divinità. Rientrano in questa parte le cerimonie di purificazione del luogo (za 座) in cui la divinità risiederà temporaneamente (kamiza 神座), e davanti al quale si terranno le danze;
    » una seconda parte di puro spettacolo (kami asobi 神遊び), che ha inizio quando la divinità è stata invocata e ha preso possesso del luogo, e il cui fine è di intrattenerla e divertirla. A questo proposito, viene messo in atto qualsiasi tipo di esibizione ritenuta “appropriata” per allietare la divinità, e con essa il pubblico.
    » una terza parte alla fine dello spettacolo (kami agari 神上がり), durante la quale si congeda la divinità con canti o danze specifiche.


    La parte spettacolare nel corso dei secoli è cambiata al variare dei gusti e delle mode, mentre la parte rituale è rimasta sostanzialmente inalterata. Talvolta invece la parte rituale è scomparsa, e la parte ludica sopravvissuta è diventata una componente degli spettacoli popolari rappresentati nei matsuri 祭り (feste tradizionali). Per tale motivo si ritiene che il kagura sia il prototipo da cui poi derivarono le celebrazioni proprie dei matsuri.


    TIPI DI KAGURA
    Esistono due tipi di kagura, secondo la suddivisione comunemente accettata dagli studiosi, e ideata da Honda Yasuji 本田安次 (1906 - 2001, fu un importante ricercatore nel settore delle arti tradizionali giapponesi):
    ● il mikagura 御神楽, ovvero il kagura eseguito all'interno della Corte Imperiale (il suffisso “mi” altro non è che un appellativo onorifico);
    ● il satokagura 里神楽, ovvero il kagura eseguito al di fuori della Corte (il nome significa “kagura dei villaggi”).


    1. Il Mikagura 御神楽
    Mikagura è il nome con cui viene definito un kagura eseguito a Corte. Come si evince da un documento del IX sec., all'epoca a Corte veniva definito “kagura” anche un rito di pacificazione degli spiriti, chinkon no gi 鎮魂の儀 eseguito da alcune danzatrici del clan Sarume 猿女, che si proclamavano discendenti della dea Ame no Uzume. Ciò farebbe supporre una stretta relazione tra questi rituali di pacificazione degli spiriti detti chinkonsai 鎮魂際 (o tamashizume 魂鎮め dal significato identico, o mitamafuri 御霊振り “scuotimento degli spiriti”) e utilizzati per rafforzare (o guarire) l'anima dell'Imperatore, e il mikagura.
    Entrambi infatti, sia il mikagura che il chinkonsai, vengono eseguiti in inverno, il primo nel dodicesimo mese e il secondo nell'undicesimo mese come rito antecedente al niinamesai 新嘗祭 (la prima offerta rituale del riso fatta dall'Imperatore alla progenitrice divina, la dea Amaterasu). Inoltre entrambi prevedono delle danze (condotte per il primo dal ninjō 人長, dalle mikannagi 御巫 per il secondo) accompagnate dalla musica e canti rituali.

    La parte rituale del mikagura si compone di tre fasi.
    Si inizia all'imbrunire, con il Niwabi 庭燎: si accende un fuoco di fronte al tempio dedicato ad Amaterasu, il Kashikodokoro 賢所, dove viene venerato il Sacro Specchio (Yata no kagami 八咫鏡), uno dei tre simboli del potere imperiale. Ai due lati della piattaforma su cui avverrà il kagura siedono due gruppi di musicisti e cori, quelli di sinistra detti motokata 本方 e quelli di destra suekata 末方. Dopo che il fuoco è stato acceso, fa il suo ingresso il ninjō, colui che materialmente conduce il rito, tenendo in mano un oggetto chiamato torimono 採り物: un ramo di sakaki 榊 (cleyera japonica), ornato di striscioline di carta dette shide 四手 e da cui pende un cerchietto di metallo che richiama il Sacro Specchio.
    Successivamente c'è la fase detta Achime no waza 阿知女作法, durante la quale il coro intona ripetutamente dei suoni magici allo scopo di invocare la divinità.
    Segue la fase Torimono no uta 採り物の歌, “canzoni del torimono”: Il ninjō danza sulla piattaforma tenendo in mano il torimono, che fungerà catalizzatore della divinità, mentre il coro e i musicisti intonano canti su di esso. Anticamente era presente anche una fase, distinta, in onore della divinità di origine coreana Karakami 韓神, venerata nel Kunaishō 宮内省 (oggi Kunaichō 宮内庁, l'Agenzia della Casa Imperiale), ma in tempi recenti è stata accorpata al torimono no uta.

    La parte ludica del mikagura comprende diverse esibizioni, allo scopo di intrattenere la divinità: Ōsaibari 大前張 e Kosaibari 小前張, canzoni popolari che possono spaziare dal genere amoroso a quello comico; Hayauta 早歌, canzoni veloci; Zōka 雑歌,canzoni varie che non rientrano in nessuna classificazione.

    Infine vi è la parte conclusiva, con cui si congeda rispettosamente la divinità, e durante la quale vengono eseguite le Hoshi 星, canzoni di commiato.

    Il mikagura non viene eseguito in un luogo pubblico. Anticamente l'Imperatore doveva necessariamente assistervi, ma in anni recenti l'obbligo è decaduto; tuttavia egli, presente o meno, in ogni caso non può ritirarsi per dormire fintantoché la cerimonia non si è conclusa (ed essa può durare anche molte ore). Alla fine del rito, il ramo di sakaki che è stato utilizzato viene presentato al suo cospetto.


    2. Il Satokagura 里神楽
    E' il nome con cui si distingue il kagura eseguito al di fuori della Corte da quello eseguito al suo interno. Comprende diversi generi, e si può dividere in quattro sotto-categorie principali.

    La danza delle sacerdotesse
    La prima sotto-categoria è quella del miko kagura 巫女神楽, dove il termine miko 巫女 indica le sacerdotesse shintoiste. E' l'unico kagura eseguito interamente da donne, di solito nei santuari shintoisti o nei festival popolari.
    Oggigiorno le miko sono perlopiù ragazze giovani che prestano servizio nei santuari shintō, o fanno parte delle famiglie dei sacerdoti preposti a tali santuari, ma in passato il nome designava le sciamane e medium spirituali. In origine infatti, durante la danza (mai 舞, caratterizzata da movimenti circolari volti al raggiungimento della trance), la miko perdeva la propria personalità e si lasciava possedere dalla divinità (diventandone il kamiza), la quale attraverso la bocca della donna, poteva enunciare un oracolo (takusen 託宣) alla comunità del villaggio. Le miko moderne tuttavia hanno perso questa capacità divinatoria, e si limitano a eseguire semplici danze coreografate. Esse sono caratterizzate da movimenti lenti, circolari, che pongono maggiore enfasi sulle quattro direzioni cardinali e fanno uso di ventagli e campanelle come torimono, con scopi propiziatori per chi vi assiste.

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    Lo stile di Izumo
    La seconda sotto-categoria è quella dello Izumo ryū kagura 出雲流神楽, letteralmente “kagura nello stile di Izumo”. Si tratta della tipologia più popolare, nonché maggiormente spettacolare per la commistione con generi teatrali come il Nō 能 o il Kyōgen 狂言. Il prototipo di questo tipo di kagura è quello eseguito al santuario Sada 佐太神社, nella prefettura di Shimane (la zona est dell'antica regione di Izumo).
    Nella sua parte rituale, troviamo il rito del gozagae no shinji 御座替の神事 (lett. “rito del cambio della stuoia”): l'esecutore danza tenendo in mano la stuoia arrotolata che funge da torimono, e invita la divinità a fare ritorno al tempio. Lo scopo del rito è sostituire la stuoia di paglia del tempio con una nuova, e si tiene annualmente ogni 24-25 settembre. Nella sua parte ludica, vengono eseguiti altri riti: lo shichiza shinji 七座神事 (lett. “rito delle sette sedie”), una successione di danze torimono che usano sette oggetti diversi; lo shiki sanban 式三番, una danza molto antica comune anche ad altre tradizioni artistiche e dal valore propiziatorio, incentrata sulle figure di Okina 翁, Senzai 千歳 e Sanbasō 三番叟; lo shinnō 神能, uno spettacolo Nō religioso, iscritto dall'Unesco nel 2011 nell'elenco dei Patrimoni Culturali Intangibili dell'Umanità.
    Classificati come Izumo ryū kagura sopravvivono rituali che ancora oggi mantengono forme di possessione sciamanica: lo Ōmoto kagura 大元神楽 della prefettura di Shimane 島根県 e lo Hiba kōjin kagura 比婆荒神神楽 della prefettura di Hiroshima 広島県.

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    Lo stile di Ise
    La terza sotto-categoria è quella dello Ise ryū kagura 伊勢流神楽, letteralmente “kagura nello stile di Ise”. Rientrano in questa tipologia numerosi kagura, ma il prototipo di essi è quello eseguito al santuario di Ise 伊勢神宮, luogo di culto dedicato alla dea Amaterasu che si trova nella prefettura di Mie. Questo kagura viene di norma eseguito in onore dei pellegrini che giungono al santuario, e si focalizza sul rito dello yudate 湯立: viene fatto bollire un ampio calderone d'acqua su un altare e il momento della bollitura è accompagnato da danze e musiche per incoraggiare la divinità a scendere sull'acqua sacra, dopodiché un funzionario religioso (o talvolta una miko) vi immerge un ramo di sasa 笹 (bambù nano) e infine asperge con l'acqua le quattro direzioni cardinali e tutti gli astanti a scopo purificativo. In antichità questo rito era chiamato toiyu 問い湯 (lett. “interrogazione dell'acqua ”) e considerato divinatorio, poiché i vapori che si libravano dal calderone erano in grado di indurre lo stato di trance, la possessione divina e l'enunciazione di un oracolo. A seguire si succedono spettacoli e brevi scene con attori mascherati il cui scopo è aumentare l'efficacia del rito, nonché intrattenere la divinità evocata.

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    La danza del leone
    La quarta sotto-categoria è quella dello shishi kagura 獅子神楽, eseguito con maschere di leone cinese. La parola shishi 獅子 significa “leone”, ma in antichità in Giappone designava tutti gli animali selvatici commestibili e l'iconografia del leone fu importata dalla Cina, dove a sua volta era considerato un animale mitologico dai tratti più simili ad un drago o a una tigre che non ad un vero leone.
    Nello shishi kagura è convinzione che la divinità risieda nella maschera, e il ruolo dell'officiante che la indossa sia quello di dare vita alla maschera e farla danzare per allontanare le influenze negative.
    Vi sono due tipi di shishi kagura: lo yamabushi kagura 山伏神楽, eseguito dagli asceti delle montagne con maschera di leone di colore nero che può battere le arcate dentali l'una sull'altra; il daikagura 太神楽, eseguito nel santuario di Ise, caratterizzato da movimenti molto acrobatici ed enfatici, nonché dall'uso di una maschera di leone rossa che può muovere le orecchie.

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    Fonti: - “Il teatro giapponese. Dal rituale sciamanico alla scena contemporanea” di Benito Ortolani, Bulzoni Editrice, a cura di M.P. D'Orazi, 1998;
    - "Kojiki, Un racconto di antichi eventi" a cura di Paolo Villani, Collana Mille Gru, Letteratura universale Marsilio 2006;
    - “Shamanic Dance in Japan - The Choreography of Possession in Kagura Performance”, di Irit Averbuch, in Asian Folklore Studies, Volume 57,1998;
    - “Shamanism in Japan”, di Hori Ichirō, Japanese Journal of Religious Studies n. 2/4, dicembre 1975;
    - Encyclopedia of Shintō: 1, 2, 3, ;
    - “Introducing Mikagura. Some Ethnomusicological Features of an Ancient Japanese Ritual”, di Andrea Giolai;
    - “The gods come dancing. A study of the Japanese ritual dance of Yamabushi Kagura”, di Irit Averbuch, Cornell East Asia Series, 1995;
    - “A new history of shinto”, di J. Breen e M. Teeuwen, Malden, MA, Wiley-Blackwell, 2010.


    Edited by ~ June• - 19/6/2013, 12:09
     
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  2. Andrea86si
     
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    Davvero particolari le origini del Kagura, l'interesse che le altre divinità nutrono verso la Dea del Sole [naturalmente mi sembra di capire solo per i propri interessi ^^]; ma anche molto differente nelle varie situazioni, dove ritroviamo questi riti, dall'approccio più formale ed ordinato "Mikagura" a quello forse principalmente Folkloristico "Satokagura"; mi ricorda molto la suddivisione che ho ritrovato nella Lez.2 di Lingua Giapponese nella sottosezione del Forum, in cui spiega che per ogni situazione, a seconda di chi abbiamo di fronte, il "registro linguistico" passa dal piùformale, al meno formale (correggetemi se dico cavolate ^^).
    Mi piacerebbe poter assistere ad entrambe le cerimonie!!
     
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    Il mikagura so non essere aperto al pubblico, sarebbe bello se lo rendessero tale però! In effetti qualcuno deve pur averlo visto, se ha potuto descriverlo XD Forse è necessario un permesso speciale, chissà :)
    Piacerebbe anche a me! Provo a cercare se si trova qualche video su youtube, in caso ne linko qualcuno ^^
     
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  4. Andrea86si
     
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    CITAZIONE (YukiIce89 @ 5/5/2013, 18:54) 
    Il mikagura so non essere aperto al pubblico, sarebbe bello se lo rendessero tale però! In effetti qualcuno deve pur averlo visto, se ha potuto descriverlo XD Forse è necessario un permesso speciale, chissà :)
    Piacerebbe anche a me! Provo a cercare se si trova qualche video su youtube, in caso ne linko qualcuno ^^

    Vaaa bene Grazie Mille!! ^^ Sicuramente, come anticipato da te, occorrerà un permesso speciale immagino..credo che partecipare al Mikagura, al cospetto dell'Imperatore non sia roba da tutti i giorni e per tutti ^^
    Magari mandiamo una mail allimperatore e gli chiediamo se ci accetta durante la cerimonia?! :3
     
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    Ho il culto delle gioie semplici. Esse sono l'ultimo rifugio di uno spirito complesso

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    Ho trovato molto interessanti le sottocategorie del Satokagura, assistervi dev'essere terribilmente affascinante *^*
     
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    diego sabre ♥

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    Davvero interessante come rito; hai anche approfondito molto bene. Ho letto tutto senza interruzioni, brava. Anzi, grazie mille per il post: non ero a conoscenza del Kagura!
     
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  7. ;Caffellatte
     
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    Conoscevo questi riti ma non in modo così approfondito, (anzi uno non l'avevo proprio mai sentito,- parlo delle sottocategorie- lo stile di ise)bellissimo post :)
     
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6 replies since 2/5/2013, 19:57   748 views
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