La leggenda di Takiyasha-hime

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  1. Gearofchaos
     
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    Takiyasha_the_Witch_and_the_Skeleton_Spectre

    Trittico rappresentante Takiyasha che evoca lo scheletro gigante per attaccare Mitsukuni, realizzato da Utagawa Kuniyoshi (歌川 国芳) nel 1844



    La leggenda di Takiyasha-hime si radica nella storia del Giappone; più precisamente, ha origine nel periodo Heian (平安時代, Heian jidai, tra VIII e XII secolo), un'era di grandi cambiamenti alquanto burrascosa per la casata imperiale.
    Durante il periodo Heian, un samurai di nome Taira (no) Masakado (平 将門; ove Taira, 平, è il nome del clan di appartenenza), ordì una congiura ai danni del governo dell'imperatore Suzaku (朱雀天皇, Suzaku-tennō); a causa della sua ribellione, egli venne perseguitato dalla corte di Kyoto ed ucciso nella battaglia di Kojima (藤戸の戦い, Fujito no Tatakai) nel 940 d.C . Dopo la morte di Masakado, sua figlia, la principessa Satsuki, non accettando la morte del padre, pregò Takao no kami (divinità della pioggia venerata presso il tempio di Kifune, nella città di Kyoto) affinché lo vendicasse. La divinità, ascoltando le sue preghiere, inviò presso di lei un demone che la trasformò in una strega. Rinominatasi Takiyasha, la principessa Satsuki si recò, assieme al fratello, presso il palazzo, ormai decadente, di Sōma (相馬), nella prefettura di Ibaraki; qui, forte dei suoi nuovi poteri, la principessa Takiyasha complottò una nuova ribellione contro il governo dell'imperatore. Giunta voce presso la corte di Kyoto di quanto stesse accadendo, venne inviato un gruppo di soldati, tra i quali vi era Ōya Tarō Mitsukuni (大宅太郎光圀), ad investigare e neutralizzare qualsiasi possibile minaccia. Lungo il suo viaggio nella provincia di Ibaraki, in una notte di pioggia, Mitsukuni e i suoi dovettero ripararsi tra le rovine del castello di Sōma, ignari del fatto che la principessa Takiyasha li stesse attendendo. Volendo rendere Mitsukuni suo alleato, la principessa Takiyasha assunse l'aspetto di Kisaragi, una cortigiana amata da Mitsukuni, e cercò di sedurlo ma egli, non lasciandosi ingannare, cominciò a raccontare la storia della battaglia di Kojima e, vedendo come la donna piangesse al sentire della morte di Masakado, la smascherò. I due ingaggiarono battaglia, lui a capo del suo gruppo di soldati, lei evocando un esercito di scheletri contro i suoi nemici; vedendo l'eroe impassibile davanti alle creature da lei evocate, Takiyasha richiamò allora con una pergamena un gigantesco scheletro affinché si avventasse contro Mitsukuni, ma quest'ultimo rimase impassibile anche dinanzi ad una simile apparizione. Nel frattempo, gli scontri tenutisi tra le mura del castello in rovina finirono col provocare il cedimento della struttura; Takiyasha, ora in piedi su quello che era il tetto del palazzo in compagnia di una rana gigante, suo famiglio, rimase in attesa, dinanzi a Mitsukuni, affinché nel loro ultimo scontro si venisse a compiere il suo destino. Mitsukuni, dimostrandosi immune agli incantesimi della strega, ne aveva infatti decretato la sconfitta.
    Così si conclude la storia di Satsuki/Takiyasha-hime in molte rappresentazioni teatrali, in una scena sospesa, carica di tensione ma della quale si conosce già il finale; ovviamente, come quasi tutte le leggende della cultura nipponica, anche questa leggenda presenta molteplici versioni tra loro molto diverse: per esempio, in una di esse Takiyasha viene uccisa da Mitsukuni immediatamente dopo l'evocazione dello scheletro gigante all'interno del palazzo; mentre in un'altra, addirittura, la principessa Satsuki assume l'identità di Takiyasha per poter vivere segretamente in un villaggio presso il lago Tazawa, nella prefettura di Akita, rendendosi tanto utile presso la comunità locale da divenire oggetto di venerazione dopo la morte.
    Segni dell'impatto che la famiglia Taira ebbe sulla cultura giapponese si riscontrano tutt'oggi non solo nelle forme d'arte quali l'ukyo-e (浮世絵, letteralmente "Immagine del Mondo fluttuante, forma di stampa artistica giapponese su blocchi di legno caratteristica del periodo Edo), il kagura (神楽, che significa "intrattenimento divino", forma di danza rituale sviluppatasi sulla base di antiche pratiche religiose) ed il kabuki (歌舞伎, forma teatrale basata su canto, danza e, ovviamente, recitazione) ma anche nella stessa lapide di Masakado, luogo, divenuto oggetto di culto in seguito alla deificazione di Masakado, ove venne riposta la testa del samurai ribelle.

    Taira_no_masakado_kubiduka01

    Nell'immagine: Tomba di Taira Masakado a Tokyo, presso la stazione di Ōtemachi; notare le rane ornamentali ai lati del monumento commemorativo.



    Fonti: 1; Wikipedia ita/eng/jap; Mitsukuni e l'esercito di scheletri; Considerazioni sul trittico; Tomba di Masakado; Trittico di Utagawa Kuniyoshi
    Google Books:
    1)Kabuki Plays on Stage: Darkness and Desire (di James R. Brandon e Samuel L. Leiter; edito da University of Hawaii Press);
    2)Masterpieces of Kabuki: Eighteen Plays on Stage (di James R.Brandon e Samuel L.Leiter; University of Hawaii Press);
    3)An Invitation to Kagura: Hidden Gem of the Traditional Japanese Performing Arts (di David Petersen).


    Ricostruire la storia di Satsuki/Takiyasha-hime è stato piuttosto difficile: la leggenda non risulta tramandata in forma di vero e proprio racconto ma attraverso rappresentazioni e spettacoli; oltretutto, molte fonti risultano discordanti o incomplete (per quanto mi è stato accessibile) su vari punti della trama. Spero che il mio tentativo di riunire i vari dati raccolti in un unico testo in modo da poter conveire la leggenda nella sua interezza non si riveli qualcosa di frankensteiniano e che, anzi, vi possa piacere.

    Edited by Gearofchaos - 10/9/2014, 18:05
     
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