Log Horizon

fantasy, azione

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    Nome originale: Log Horizon (Rogu Horaizun ログ・ホライズン)

    ~ Light Novel ~
    Autore: Touno Mamare
    Illustratore: Hara Kazuhiro
    Pubblicato da: Enterbrain
    Uscita: aprile 2010 (online)/ marzo 2011 (cartaceo) – oggi
    Volumi: 7 (in corso)

    ~ Versione Animata ~
    Studio: Satelight
    Direttore: Ishihara Shinji
    Sviluppatori: Nemoto Toshizo
    Messa in onda: autunno – inverno 2013/14
    Uscita: 5 ottobre 2013 – 22 marzo 2014
    Episodi: 25 (prima stagione conclusa)


    Trama: Quando nel mmorpg Elder Tale viene rilasciata la patch “Pionieri della Novasphere”, i giocatori che erano online in quel momento vengono inspiegabilmente intrappolati nel gioco, costretti ad agire e muoversi con le sembianze del proprio personaggio. Il motivo per cui ciò sia avvenuto resta un completo mistero, e ciò spinge l'incantatore Shiroe, assieme all'assassina Akatsuki e al guardiano Naotsugu, a cercare un modo per saperne di più su quel mondo virtuale che adesso è diventato la loro realtà quotidiana.

    Fonti: Wikipedia (eng)


    Dopo l'enorme successo riscosso da Sword Art Online nel 2012 era scontato aspettarsi che avrebbero preso vita altre opere ispirate allo stesso tema centrale: giocatori di mmorpg (massive multiplayer online role-playing game) che per cause di forza maggiore restano intrappolati nel gioco e devono trovare il modo di sopravvivere ed eventualmente tornare al mondo reale.
    Tuttavia Log Horizon, come ha modo di scoprire chi vince lo scetticismo iniziale e si convince a guardarlo, si discosta notevolmente da SAO.

    Innanzitutto, l'ambientazione di sfondo è molto diversa. Log Horizon infatti si svolge in un mondo, Elder Tale, che è la versione in scala ridotta di quello reale. Più precisamente la storia prende l'avvio nel server Yamato, che rappresenta la controparte in scala 1:2 del Giappone reale, suddiviso in cinque zone principali (Ezzo Empire, Lega Eastal delle Città Libere, Impero Sacro di Westelande, Ducato delle Quattro Lande, Dominio delle Nove Code) e cinque città (Akihabara, Shibuya, Minami, Susukino e Nakasu). La magia esiste, e c'è una netta suddivisione in classi e razze giocabili, ciascuna con le proprie caratteristiche specifiche. I giocatori veri e propri sono chiamati “avventurieri”, mentre gli npc (non-player characters), sono chiamati “Popolo della Terra”, e tra i due gruppi le interazioni non si riducono al semplice acquisto/vendita di oggetti, in quanto gli npc sono coloro che danno le quest (avventura, ricerca) ai giocatori. Tutti gli elementi tecnici del gioco vengono illustrati e spiegati con molta cura dal protagonista, cosa che permette agli spettatori di comprenderne fin da subito le meccaniche e aiuta anche chi non ha familiarità con questo genere di giochi.

    Anche l'atmosfera è differente da SAO, in quanto in Log Horizon non aleggia costantemente lo spettro della morte del proprio corpo reale quando si muore nel gioco. Pur non essendo la morte in-game priva di conseguenze, esse vengono affrontate dai personaggi in maniera molto meno drammatica, e anche il quesito su che ne è dei corpi veri mentre si è intrappolati nel mondo virtuale viene quasi del tutto accantonato.
    Ciò da un lato si può considerare una falla non indifferente nella trama, ignorare del tutto cosa avviene nel mondo reale e quale influenza esercita sul fisico il trascorrere giorni, settimane e mesi connessi al gioco. Tuttavia è chiaro che si tratta di una precisa scelta narrativa: si è preferito concentrare l'attenzione su quanto accade nel gioco, sulle varie situazioni che vengono a crearsi, sulla spiegazione di quali novità comporta dover giocare non da seduti di fronte allo schermo di un pc ma immersi fisicamente nell'ambientazione, e su quali innovazioni sono state introdotte con la patch, piuttosto che illustrare il rapporto tra realtà virtuale – mondo reale pregiudicando la qualità di entrambi e finendo col trattarli solo in modo superficiale.
    In aggiunta, se in SAO fin dall'inizio veniva messo in chiaro l'obiettivo finale dei giocatori, ovvero raggiungere il centesimo piano, e sconfiggere il boss finale per poter fare ritorno nella realtà, così non è in Log Horizon. Sebbene i personaggi si chiedano come si possa fare per tornare indietro, la questione assume un'importanza secondaria rispetto a quella più pressante di riuscire a comprendere appieno in che mondo ci si trovi e di adattarsi alle sue regole per sopravvivere. L'immediato, e ciò che si può fare dall'interno del gioco per migliorare la propria situazione, in attesa di saperne di più, hanno quindi la priorità rispetto alla semplice ricerca della via d'uscita.
    Può piacere o meno come scelta, tuttavia è innegabile che in tal modo ciò permette un approfondimento e cura dei dettagli maggiore rispetto ad un continuo parallelo gioco – realtà. E il fatto che non siano presenti la suspense, il pericolo della morte, tematiche come la scelta tra lotta individualistica per salvare se stessi o lotta collettiva per salvare tutti, alleggerisce di molto la narrazione, rendendo godibili anche i momenti più tranquilli e privi di azione.

    A causa di ciò, Log Horizon denota un ritmo narrativo piuttosto lento e tranquillo, anche se non mancano episodi più concitati e ricchi di colpi di scena. I momenti riempitivi si inseriscono bene, senza alterare di troppo la velocità, o spezzando la trama, e non risultano meramente fini a se stessi come invece accadeva in SAO. Però chi apprezza le serie con uno sviluppo concitato e sempre sul filo della tensione, probabilmente troverà noiosa la pacatezza di Log Horizon, e priva di mordente la sua atmosfera più leggera.

    I personaggi, in particolar modo il protagonista e i suoi compagni, vengono trattati in maniera sufficientemente approfondita. Le loro personalità sono coerenti e piuttosto lineari, senza riservare grosse sorprese o stravolgimenti.
    Shiroe シロエ, il protagonista, è un incantatore di livello 90, con notevoli abilità di pianificazione e strategia, che usa per coordinare i compagni durante i combattimenti, concepire direttive d'azione e affrontare le situazioni in cui incappa. Prima della patch, era lo Stratega del “Tea Party della Dissolutezza”, un gruppo di giocatori molto forti nei raid contro i boss, ma non legati dall'appartenenza ad una stessa gilda. D'indole calma, introverso e poco socievole, Shiroe è però un osservatore molto acuto e abile manipolatore. Con gli amici rivela un animo gentile e disponibile, e senza dubbio risulta meno depresso, socio-fobico e tormentato del personaggio principale di SAO, Kirito.
    Naotsugu 直継, amico di Shiroe dai tempi del Tea Party, è un guardiano di livello 90, imponente e dal carattere estroverso e leale. Ha una smodata passione per le mutandine femminili, come lui stesso fieramente esterna più volte, cosa che gli provoca sonore ginocchiate in faccia da parte di Akatsuki.
    Akatsuki アカツキ, anch'ella amica di Shiroe dai tempi del Tea Party, è un'assassina di livello 90, che ha nei confronti di Shiroe un rispetto e fedeltà che sconfinano nella venerazione. Si è auto-proclamata la sua shinobi (ninja) personale, si rivolge a lui chiamandolo “mio signore”, ed costantemente al suo fianco in qualunque situazione. Piccolina ed esile, dimostra meno della sua età effettiva e questo per lei è fonte di complessi. Di poche parole, sembra piuttosto timida, ma in battaglia è molto risoluta.
    Marielle マリエール è la stravagante master della gilda “Alleanza della Luna Crescente”, una chierica di livello 90. Molto estroversa e svampita, adora fare festa e divertirsi, nonché saltare addosso alle persone e abbracciarle a mo' di saluto. E' sempre positiva e piena di energie, ma sa essere anche seria e determinata quando occorre.
    Henrietta ヘンリエッタ, è la vice di Marielle, bardo di livello 90. Seria e scrupolosa, sembra la perfetta segretaria, con notevoli capacità di negoziazione e organizzazione, tuttavia ha un debole per le cose kawaii, in particolar modo perde la testa quando c'è Akatsuki.
    Oltre a loro, durante le puntate compariranno anche molti altri personaggi, e di tutti almeno qualche linea essenziale del carattere verrà tratteggiata. Non viene quasi mai fatta menzione invece alle loro identità nella vita reale, al loro passato, a chi erano o cosa facevano prima di finire intrappolati in Elder Tale. Ciò senza dubbio suscita curiosità negli spettatori, che sono portati a chiedersi se i personaggi sono così come appaiono anche nella vita vera, o nel gioco di proposito fanno in modo di mostrarsi diversi, ma non c'è modo di risolvere questo dilemma. In linea di massima si può comunque assumere che le loro personalità in-game siano aderenti a quelle reali, poiché almeno finora non viene dato motivo di pensare il contrario.

    Riguardo la trama, non c'è una storia principale che lega i vari episodi, quanto piuttosto si tratta di piccole trame consecutive, qualche volta tra loro connesse, qualche volta no. Non essendoci un fine ultimo dichiarato, a parte quello di scoprire lo scopribile sul gioco e su come fare a sopravviverci, l'anime si compone di diverse storie, o se si preferisce archi narrativi, che si sviluppano man mano a partire dalle situazioni che i personaggi affrontano. Se ci sia o meno un disegno più ampio, nella prima stagione di Log Horizon è difficile a dirsi, non essendoci molti elementi che collegati, siano in grado di rivelarlo. La sensazione è che la prima stagione rappresenti una fase introduttiva, e che gli eventi non siano ancora entrati nel vivo.
    Forse sarà possibile avere un quadro migliore nella successiva seconda stagione, prevista per l'autunno 2014. Questo comunque fa pensare che si tratti di un'opera dallo sviluppo lento, che impiega molto tempo per ingranare, e svela poco alla volta i propri segreti, centellinandoli, e richiedendo quindi una grande attenzione anche ai particolari più piccoli.
    Alcuni elementi di queste trame più piccole potevano essere trattati meglio, concentrandosi su determinati aspetti piuttosto di altri, a parere di chi scrive non così essenziali, tuttavia anche così sono abbastanza buone.

    Dal punto di vista tecnico, i disegni sono nella media, di qualità non troppo eccelsa e né troppo particolareggiati. C'è uno sporadico uso di computer grafica, che fortunatamente non infastidisce troppo. I colori non sono troppo vividi e brillanti, e risultano da questo punto di vista un po' piatti e mediocri. Una cura maggiore avrebbe senz'altro avuto un impatto più forte sugli spettatori. Le animazioni sono fluide, senza infamia né lode.
    Le musiche, di Takanashi Yasuharu, non sono paragonabili a quelle composte da Kajiura Yuki per SAO, ma fanno il loro dovere di accompagnamento delle scene importanti senza grossi problemi. Non restano impresse a lungo nella mente, sebbene si accordino bene con l'ambientazione e l'atmosfera dell'opera.
    Le sigle iniziali e finali sono buone, la prima si intitola “Database”, ed è dei Man with a Mission feat. Takuma, la seconda è “Your Song” cantata da Yun*ichi. Contrariamente a quanto avviene di solito, a metà stagione non c'è il cambio di OP e EN, ma rimangono fisse dall'inizio alla fine.

    Nel complesso si tratta di una serie buona, che in molti aspetti supera SAO. Le spiegazioni tecniche, i chiarimenti sul gergo usato, e le giustificazioni plausibili riguardo l'uso di abilità e poteri, sono senza dubbio elementi di notevole valore. Non si tratta di dilungamenti eccessivi o noiosi, al contrario risultano utili a capire meglio gli avvenimenti, e anche chi è giocatore di mmorpg e magari di certe spiegazioni non ha bisogno è in grado di apprezzarli. Gli eventi sono curati, hanno uno sviluppo coerente e senza forzature o improvvisi cambi di rotta, e se si accetta l'assenza quasi totale di riferimenti al mondo reale come una scelta fatta di proposito, essa non risulta più così straniante né dà la sensazione che manchi qualcosa.
    Sebbene non brilli sul lato della realizzazione tecnica, in cui SAO è nettamente migliore, complessivamente si può affermare che Log Horizon non ha nulla da invidiare al suo predecessore, e anzi per alcuni può risultare essere un prodotto di gran lunga migliore.

    Consigliato a chi gioca agli mmorpg, ma anche a chi vuole guardare una storia fantasy fatta bene, non troppo al cardiopalma, ricca di momenti piacevoli e in cui non manca il divertimento, dove per una volta il protagonista non è un uomo d'azione tutto d'un pezzo “che non deve chiedere mai”, quanto piuttosto un intellettuale che preferisce muovere le fila da una posizione più discreta.

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    A me è piaciuto davvero molto, Log Horizon. Molto più di SAO, che tecnicamente è ben fatto ma è pieno di superficialità e forzature, cose che non tornano e buchi nella trama non secondari. Poi il protagonista non è un emo disprezzato da tutti e discriminato perché ex beta tester, ma anzi è un ragazzo molto apprezzato per le sue doti di stratega (seppur non manchi chi gliele invidia). Poi sebbene la costante tensione e la suspense di SAO non mi dispiacessero, sono state affrontate in modo talmente approssimativo che tutto il pathos è andato a farsi friggere, e le troppe cose non spiegate e buttate lì senza nessuna giustificazione di fondo hanno fatto il resto. Qui per fortuna di questi orrori non ce ne sono, anche se alcuni aspetti dei vari archi narrativi a cui si assiste potevano essere trattati meglio, e magari un po' più di azione non avrebbe guastato.
    Chi pensa che Log Horizon sia la brutta copia di SAO si sbaglia di grosso, il tema di fondo è lo stesso è vero, ma gli sviluppi sono totalmente differenti, e spero porteranno, anche grazie alla seconda stagione, a esiti migliori di quelli che si sono visti in SAO.
     
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  2. Gearofchaos
     
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    Sembra molto interessante. Non ho ancora avuto modo di vedere Sword Art Online, quindi non ho alcuna informazione al riguardo per esprimermi in maniera veramente critica, tuttavia, ritengo che possibili falle nello svolgimento della trama siano un dettaglio non da poco nel minare la bellezza di un anime. Ciò che mi preoccupa riguardo a Log Horizon, però, è la variabilità della trama: anche avendo esperienza di cose simili, non vorrei che, procedendo per singoli episodi o saghe brevi, la serie finisca col risultare del tutto fine a sé stessa, cioè bella a vedersi ma priva di contenuto.
    Comunque sia, considererò senz'altro la possibilità di vedere qualche episodio di questa serie e chissà, dovesse piacermi, anche l'intera stagione.
    Grazie mille per la recensione!
     
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1 replies since 31/3/2014, 17:26   295 views
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