HANABI TEMPLE » Il Giappone a portata di clic! ~

Posts written by Aiko93

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    Rispolvero il topic per scrivere i problemi che ho avuto in Giappone, e quindi dispensare (forse) consigli utili ai futuri viaggiatori (:

    Prima di partire mi sono recata in banca (Unicredit) e ho richiesto una carta VISA, che fosse valida anche in Giappone. La mia è una VISA Debit e con essa NON riuscivo a pagare nei Konbini e nemmeno nei piccoli negozietti, i quali, per la maggior parte delle volte, richiedevano esclusivamente soldi in contanti. Supermercati, negozi molto grandi (come potrebbero essere Uniqlo, H&M, Zara etc), ristoranti e pizzerie, invece, accettavano la mia carta.

    Per quanto riguarda il prelievo, con la carta a mia disposizione potevo prelevare solamente nei Konbini della catena Seven Eleven. Molti negozi accettavano anche Mastercard ed altre carte, tuttavia non sono sicura che esse funzionassero, non avendo avuto esperienza diretta.
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    Benvenuto fra noi e buona permanenza!
    Posso chiederti come è iniziata la tua passione per la cultura del Sol Levante?
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    Ciao a tutti! Apro questa discussione, perché ho seri problemi a comprendere la lingua giapponese quando questa è parlata dagli uomini. Con le donne e le ragazze non ho alcun problema, solitamente usano delle espressioni facili e comprensibili, tuttavia non posso dire la stessa cosa degli uomini e dei ragazzi: perché questa mia difficoltà, nonostante io abbia un livello intermedio di lingua?

    Alcune cose che ho riscontrato sono:
    1. la velocità nel parlare;
    2. il "mangiarsi le parole" quando parlano;
    3. l'uso di parole o modi di dire che non sento nelle donne/ragazze.

    Qualcuno potrebbe darmi qualche consiglio utile per superare questa mia difficoltà? Grazie in anticipo (:
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    jpg



    In occasione del 25esimo anniversario, la fiera del fumetto più grande del nord Italia si amplierà allestendo un ulteriore padiglione (passando da 2 a 3), per un totale di 45.000 metri quadrati espositivi, ospitando tante realtà nuove e sezioni dedicate alle più disparate declinazioni dell’intrattenimento, dall’horror al western, dai videogames ai giochi da tavolo, dall’area kids pensata per i più piccoli all’allargamento delle aree tradizionali. Vi è anche a disposizione un'area esterna di 10.000 metri quadrati.

    Trovate tutte le informazioni necessarie sul sito ufficiale di Cartoomics
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    Io e alcune mie amiche andiamo sabato 10 marzo, in treno. Se qualcuno/a è interessato/a ci si trova in fiera (:
    Non essendo appassionata di cosplay, andrò solo per stare in compagnia, andare agli stand degli ospiti speciali che mi interessano e a comprare qualche manga.
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    Non so se ho già commentato, in tal caso...
    Non mi posso definire una lettrice, anche se mi coccolo con qualche romanzo, la sera, prima di andare a dormire. In un anno ne leggo circa 2 o 3 (se sono lunghi e complicati addirittura solo uno!), davvero molto pochi! Colpa della mia lentezza e del pc, che, accidenti a lui, mi tiene incollata al monitor per diverse ore.
    Senza dilungarsi troppo, mio grande problema, farò un elenco dei libri che ho letto finora (non in ordine cronologico):

    - Harry Potter (J.K.Rowling) - tutti e 7;
    - Il Signore degli Anelli (J.R.R.Tolkien);
    - Lo Hobbit (J.R.R.Tolkien);
    - Il Silmarillion (J.R.R.Tolkien);
    - Racconti Incompiuti (J.R.R.Tolkien);
    - Memorie di una Geisha (Arthur Golden);
    - Tsugumi (Banana Yoshimoto);
    - Kitchen (Banana Yoshimoto);
    - Delitto e Castigo (Fëdor Dostoevskij);
    - Il Sosia (Fëdor Dostoevskij);
    - Il Ritratto di Dorian Gray (Oscar Wilde);
    - De Profundis (Oscar Wilde);
    - Il fantasma di Canterville (Oscar Wilde);
    - La gabbianella ed il gatto (Luis Sepùlveda) - in spagnolo;
    - Patagonia Express (Luis Sepùlveda) - in spagnolo;
    - Còmo agua para chocolate (Laura Esquivel) - in spagnolo;
    - Il Profumo (Patrick Süskind);
    - Racconti del terrore (Edgar Allan Poe);
    - Jane Ayre (Charlotte Brontë);
    - Candido (Voltaire);
    - Il Maestro e Margherita (Michail Bulgakov).

    Ora sto leggendo Le anime morte di Nikolaj Gogol'.
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    Ne ho letti sicuramente degli altri, ma ora non ho memoria alcuna. Da piccola leggevo i Piccoli brividi (ne fulminavo uno a settimana) e Geronimo Stilton: ricordo che, per quest'ultimo, sfidavo me stessa a terminarne uno in una sera.

    Vediamo, libri che non sopporto... quelli sentimentali, d'amore e simili. Non sono mai riuscita a digerirli. Anche i libri di guerra ed i gialli non li gradisco. Di fantasy leggo solo Tolkien, il resto lo evito x)
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    Quindi, grossomodo, si può dire che 1€ = 130円 è "medio".
    Ovvio, se si avvicina ai 140円 meglio ancora.

    Grazie (:
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    Ti ringrazio Lunaticgate! (: Cercherò di procurarmi una carta VISA e in Giappone provvederò ad acquistare una Suica. Avrei un'altra domanda: Quand'è definibile "conveniente" il cambio Euro-Yen?

    La situazione odierna è: 1€ = 130円

    Lo Yen è molto forte e temo che per fine marzo la situazione non vari molto.
    Non ricordo dove, ma mi pare di aver letto su internet che si può avere un'idea approssimativa di "cambio conveniente" tramite lo schemino che sto per riportare:

    Sconveniente: 1€ = >125円
    Medio: 1€ = 140円
    Ottimo: 1€ = 160円

    È corretto oppure anche la proporzione 1€ = 130円 è considerata conveniente?
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    Sovente appoggio il foglio su una scrivania, tuttavia mi capita anche di abbozzare qualcosa sdraiata sul letto =)
    Come per June, pure io disegno sempre e solo accompagnata dalla musica, perché mi aiuta a viaggiare con la mente e non avere distrazioni da rumori esterni. È come se la musica muovesse inconsciamente la mano: non so come spiegarlo, spero di aver reso l'idea.

    Mi piace molto abbozzare volti umani, principalmente uomini, soffermandomi sulla cura degli occhi, dei capelli e delle ombre; solitamente li disegno a mezzo busto, ma mi capita anche di provare ad abbozzare un corpo intero. Ah, amo il tratto a penna! Oppure a matita, con i relativi "punti guida" eseguiti con tratto leggero. Per farvi un esempio: click here.
    Amo le linee naturali, ma non troppo; diciamo che il compromesso perfetto sarebbe la mezza via fra lo "spigoloso" ed il "morbido", sia per i volti femminili che per i volti maschili. Disegno pochissimi bambini piccoli, mentre degli animali nemmeno l'ombra.

    La mia concezione di disegno è insolita: per me disegnare significa rappresentare un'emozione umana, quindi un sorriso di gioia, un pianto, un'espressione di dubbio o di sorpresa [...] per questo motivo mi limito, sovente, al solo mezzo busto. Se dovessi scegliere, per qualsiasi ragione, di rappresentare un corpo intero, opterei per un corpo in movimento, se in prospettiva ancora meglio, in modo tale che abbia dinamicità.
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    Ho visto solo ora il post: i Bump Of Chicken li ho conosciuti tramite Kekkai Sensen e devo dire che "Hello World" è davvero carina come canzone! Onestamente, però, le altre canzoni non mi dicono molto. Probabilmente mi ci dovrò abituare.
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    Perdona il ritardo. Nessun problema, June =) Contattami pure in pvt.
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    Fra meno di un mese parto per un viaggio-studio in Giappone, per la precisione a Shibuya (Tokyo), e ho dei dubbi su come pagare e prelevare in loco. Mi piacerebbe ricevere dei consigli da chi è più esperto, se possibile. Intanto ringrazio anticipatamente (:

    1. Con quanti soldi sarebbe meglio partire?
    Tenendo conto che ho già pagato l'aereo (andata e ritorno), la scuola, la famiglia ospitante e tutte le assicurazioni necessarie, con quanti soldi è consigliabile atterrare a Narita e giungere, successivamente, nella capitale? Il cambio Euro-Yen pensavo di farlo in Italia appena si sistema la Borsa (ovvero, appena vi è un cambio sufficientemente conveniente).

    2. Quali carte accettano in Giappone?
    Prima o poi mi troverò sicuramente a dover pagare o prelevare soldi, di conseguenza avere anticipatamente un'idea di cosa sarebbe più conveniente avere aiuta moltissimo. Quello che principalmente mi chiedevo è: suggerite di viaggiare unicamente in contanti, oppure è preferibile munirsi di una carta prepagata? In caso, quale sarebbe meglio avere (mastercard etc.)? Inoltre, con la carta prepagata posso prelevare e pagare in qualsiasi banca/negozio? Come funziona in Giappone?

    3. Carta prepagata per la metropolitana
    Ebbene sì, ogni mattina sarò costretta a salire in metropolitana per recarmi a scuola e, successivamente, tornare a casa o semplicemente girare per la città. Siccome Tokyo è grande e visitarla tutta (o gran parte) è uno dei miei obiettivi, consigliate: A) comprare l'abbonamento unicamente per la tratta casa-scuola e scuola-casa, acquistando biglietti separati per eventuali visite in altri posti; B) fare l'abbonamento per tutte le linee della metropolitana, in modo tale da poter girare senza problemi e quante volte voglio. Tenendo conto che il mio soggiorno in Giappone è di 85gg, quale delle due opzioni è la migliore?

    4. Acquisti nei negozi, konbini, supermercati
    Impossibile andare in Giappone e non comprare nulla! Per questo motivo avere un'idea chiara su come arrivare alla cassa "preparati" è di vitale importanza. Nel caso di piccoli acquisti, penso di trovarmi meglio a pagare in contanti; nel caso, tuttavia, dovessi sostenere una spesa ingente, quali carte/bancomat accettano? La quarta domanda assomiglia alla seconda, ma la pongo ugualmente.

    Qualora ci fossero ulteriori consigli, sarò ben lieta di leggerli (: Ancora grazie!
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    CITAZIONE (lunaticgate @ 7/2/2018, 08:50) 
    Vero dell'esistenza del cerotto, ma solo in caso di piccoli tatuaggi!

    Sì, mi ero dimenticata di specificarlo (:
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    Di seguito riporto un pdf creato tramite scansione di un articolo prelevato dalla rivista trimestrale gratuita denominata Zoom Giappone. Avendolo trovato parecchio interessante, ho deciso di condividere l'articolo sul forum rendendolo disponibile a chiunque sia interessato all'argomento.

    Le sottolineature presenti sono le mie, tuttavia esse non rispecchiano il mio punto di vista, ma semplicemente sono una sorta di "segnalibro" utile per trovare rapidamente le informazioni che mi interessano.

    - Hafu, l'altro Giappone
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    Parlando con una signora giapponese, sono venuta a conoscenza di un "cerotto copri tatuaggio" abbastanza in voga a Tokyo e dintorni (non so se questo "oggetto miracoloso" sia diffuso anche nelle zone rurali o nelle città minori dell'arcipelago). Mi ha detto che molti giovani si tatuano e quando devono andare nelle onsen utilizzano il cerotto per coprire il disegno o la scritta.
    Come sostiene giustamente Kobrax, il tatuaggio di per sé è legato ad un'antica pratica samuraica, prelevata ed adottata successivamente anche dalla malavita nipponica: la Yakuza. Non vorrei affermare con troppa convinzione cose che magari sono errate, tuttavia penso che i giapponesi siano abbastanza superstiziosi, di conseguenza abbinano tutt'oggi il tatuaggio alla pratica diffusa nelle organizzazioni criminali locali.
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    CITAZIONE (~ June• @ 19/9/2017, 14:51) 
    Per quanto io non abbia avuto esperienza diretta, resoconti di amici e conoscenti mi portano a trovarmi in accordo con Davide. Anche a me è venuta subito in mente la differenza tra l'approccio giapponese e quello italiano, non sempre elegante (e riguardo al secondo ho avuto esperienze dirette e recenti che...brrr, lasciamo stare!). Però ecco, anche vedere persone che scappano non dev'essere bellissimo, soprattutto in caso di necessità.
    Mi torna in mente questo video ahah!


    Sì, concordo con te sull'approccio italiano, a volte fuori luogo e tremendamente imbarazzante, oltre che eccessivamente euforico xD Tuttavia penso che questa mia amica, nonché compagna di corso universitario, si sia posta gentilmente, cercando comunque di approcciarsi il più possibile nella maniera giapponese. Almeno, questo è quello che mi auguro.
    Il video lo avevo visto e mi fece sia ridere che riflettere: se rispecchia la realtà giapponese, lo prendo come un qualcosa di grottesco.

    CITAZIONE (levatisole @ 20/9/2017, 11:35) 
    E' vero che a Osaka sono molto più amichevoli, non lo posso negare. Ma va ricordato che Osaka e' un'eccezione al resto del Giappone. I giapponesi stessi la definiscono una Napoli nipponica, con tutto quello che nel bene e nel male ne deriva. (sempre luoghi comuni, ma per intenderci....)

    Sì, concordo. A tal proposito allego anche un ricordo personale su quanto scritto da lunaticgate in un post (purtroppo non ricordo più quale!): se non erro, in caso correggetemi, i giapponesi che vivono nelle isole più a sud hanno la tendenza ad essere più socievoli e colloquiali, quindi più simile a noi italiani (o spagnoli). Di conseguenza sono d'accordo con te nel sostenere che il comportamento dei nipponici varia da zona a zona; poi tu hai pure avuto esperienza diretta, quindi fai molta più fede di me.

    CITAZIONE (lunaticgate @ 22/9/2017, 09:23) 
    Che dire dei miei colleghi giapponesi, ingegneri di alto livello in una multinazionale che non parlano inglese?
    Quei pochi che lo parlano, sono visti come dei geni, eppure vi posso assicurare che anche loro, lo parlano male, soprattutto a causa dell'uso del katakana. I giapponesi che parlano inglese, hanno una pronuncia tutta loro.

    Devo dire che il discorso linguistico è molto strano e dipende da persona a persona.
    Sabato scorso, sono andato da mapcamera a Shinjuku, per vendere la mia attrezzatura fotografica (e comprarne un'altra :P). Quando sono entrato nell'ufficio valutazione, ho preso il numero ed ho aspettato il mio turno.
    Quando hanno chiamato il mio numero e mi sono alzato, c'è stato un attimo di terrore negli occhi del commesso.
    Mi sono avvicinato, ed ho parlato subito in giapponese, si è tranquillizzato e non ho avuto nessun problema.
    Il problema maggiore è l'impatto iniziale, poi se parli sufficientemente bene giapponese, si tranquillizzano.
    Forse ispiro fiducia, ma ultimamente è raro che trovi giapponesi in fuga dal gaijin :D

    Quindi confermi che si ha una certa "paura" di approcciarsi con persone provenienti da altri Paesi (o, comunque, originarie da altri posti). Ora che ci penso, ritengo sia cosa normale: anch'io quando incrocio un inglese, un tedesco o un non-italiano ho un po' di "paura",timore principalmente legato al fatto di pensare di non riuscire ad aiutarlo adeguatamente e di dover parlare un linguaggio diverso da quello a cui sono abituata, l'italiano per l'appunto.
    Tuttavia fuggire mi sembra eccessivo. Forse non tutti sono così (me lo auguro!), ammetto però che quando ho ascoltato la testimonianza della mia amica sono rimasta sbalordita.
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