Haiku

poesia giapponese!^^

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    Conoscete l'Haiku? La poesia tradizionale giapponese?
    No? Allora leggete!^^
    Fonte: Wikipedia

    Un haiku (俳句, pronuncia giapponese /haikɯ/ con tono basso su /ha/ e tono alto su /ikɯ/, e opzionalmente con abbassamento tonale alla fine, nella catena parlata; pronuncia italiana /'(h)aiku/ o /(h)ai'ku/) è un componimento poetico di tre versi caratterizzati da cinque, sette e ancora cinque sillabe. È una poesia dai toni semplici che elimina i fronzoli lessicali e le congiunzioni e trae la sua forza dalle suggestioni della natura e le sue stagioni. L'haiku fu creato in Giappone nel secolo XVII e deriva dal tanka, componimento poetico di 31 sillabe che risale già al IV secolo. Il tanka è formato da 5 versi di 5-7-5-7-7 sillabe rispettivamente. Eliminando gli ultimi due versi si è formato l'haiku.

    Per l'estrema brevità richiede una grande sintesi di pensiero e d'immagine. Tradizionalmente l'ultimo verso è il cosiddetto riferimento stagionale o kigo, cioè un accenno alla stagione che definisce il momento dell'anno in cui viene composta o al quale è dedicata. Soggetto dell'haiku sono scene rapide ed intense che rappresentano, in genere, la natura e le emozioni che esse lasciano nell'animo dell'haijin (il poeta). La mancanza di nessi evidenti tra i versi lascia spazio ad un vuoto ricco di suggestioni.

    Gli haiku tradizionali non hanno alcun titolo.

    La prima antologia di poesia giapponese intitolata Manyoshu risale all'VIII secolo; comprende 20 volumi con 4.500 poesie in diverso stile. Nei licei americani e in Marocco si insegnano tutt'oggi le tecniche per scrivere haiku. Jack Kerouac ne fu grande appassionato e compositore. In Giappone si calcola che più di dieci milioni di persone (circa il 10% della popolazione) si diletta a scrivere haiku. I gruppi di poeti che si riuniscono per parlare di haiku si chiamano haijin. Pressoché ogni giornale nipponico ha una sezione riservata agli haiku.

    Tra i maggiori poeti di haiku si ricordano Matsuo Basho, Yosa Buson, Kobayashi Issa, Masaoka Shiki, Chiyo. Hanno composto haiku anche Jorge Luis Borges (I diciassette haiku), Paul Claudel (Cento frasi per ventaglio), Allen Ginsberg ed Edoardo Sanguineti.


    E da aikidoedintorni.com:

    HAIKU
    Ci sono piccolissime cose nella vita che possono affascinare, una di queste è l’Haiku. Non è una poesia vera e propria, non è un aforisma, non è un detto. È solo un semplice gioiello che raccoglie in 17 sillabe un’emozione. È un componimento dell’anima, dove tante parole non servono, agisce la delicata e quasi insostenibile leggerezza di una carezza. È raffinata l’emozione di un Haiku, come è raffinata la semplicità. La metrica è composta di 17 sillabe, ripartite in tre versi in cui due quinari si alternano ad un settenario.L’arte dell’Haiku è nata in Giappone, ed è fiorita nel XVII – XVIII secolo, dove tanti Haiku,dotati di coraggio e determinazione, non solo in guerra, manifestavano la loro grandezza e il loro più alto prestigio nella solitudine della meditazione e nel comporre haiku alla corte dell’Imperatore. Alcuni di loro come Matsuo Basho (1644 – 1694) abbandonarono la vita da Haiku dedicandosi completamente alla letteratura.


    Cos'è un haiku?

    Con il termine haiku si intende un componimento breve di 5-7-5 sillabe privo di titolo, fiorito anticamente in Giappone. In questa forma poetica si riflettono tipicamente l'amore della cultura nipponica per il minimalismo e per le cose asciutte e compatte (scrive, infatti, Sei Shonagon: "in verità, tutte le cose piccole sono belle"). Negli haikai il poeta diviene solo uno strumento e l'oggetto che anima il componimento diviene soggetto. Secondo Barthes lo haiku non descrive, ma si limita ad immortalare un'apparizione, a fotografare un attimo ed è per questo che tra le sue peculiari caratteristiche troviamo la brevità, la leggerezza e l'apparente assenza di emozioni secondo i canoni del buddhismo zen. L'unico elemento che presagisce al sentimento che pervade un haiku è il kigo, una parola che per metonimia indica la stagione a cui si riferisce la poesia e che ci fa immergere, almeno in parte, nell'atmosfera descritta nei versi. Come l'alternarsi delle stagioni, anche queste brevi poesie annoverano temi contrastanti fra loro come il mistero (yugen), la povertà (wabi), l'instabilità (aware) e l'isolamento (sabi).

    Conteggio delle sillabe

    Il conteggio delle sillabe in giapponese corrisponde al numero degli onji (segni grafici dell’alfabeto giapponese).

    La "n" costituisce un onji a se stante, mentre a noi potrebbe sembrare chiusura di sillaba. Non esistono dittonghi, quindi vocali vicine si considerano come singoli onji; le vocali lunghe equivalgono a due onji.

    Un haiku è quindi costituito metricamente da 17 onji.

    Un po' di storia

    Già nell'VIII sec. d. c. fioriscono poesie brevi denominate tanka composti di 5-7-5-7-7 detti anche waka, ossia per antonomasia "poesia giapponese", a sottolineare quanto i nipponici si identificassero in questo genere. Nel IX sec. questa forma letteraria ha un'ampia diffusione e riconoscimento anche fra le classi alte e vengono instituite delle vere e propri gare di poesia (uta-awase).Un secolo più tardi lo haiku si sviluppa come dialogo
    in cui un poeta compone la prima strofa (kami-no-ku), mentre l'interlocutore completa la seconda (shimo-no-ku),fino a coinvolgere sempre più partecipanti e divenire una vera epropria poesia a catena (kusari-renga). In quest'ultima forma comincia a delinearsi l'importanza che assumerà il primo emistichio della poesia, poichè esso viene di norma affidato al poeta più abile. Intanto, da appannaggio delle classi più abbienti, gli haikai si diffondono anche tra i ceti più bassi arricchendosi di nuovi contenuti talora triviali e volgari.

    Autori

    Il maggior esponente di questa forma poetica è senza dubbio Jinshiro Munefusa Matsuo, detto Basho (1644-1694), figlio di Haiku e venerato in Giappone come un santo.Lo pseudonimo Basho, che significa banano, deriva dal nome della pianta che troneggiava nel mezzo del suo giardino. Basho, in seguito all'incendio della città di Edo (attuale Tokyo) in cui andò distrutta anche la sua casa, cominciò un periodo di peregrinazioni che costituirono materia per i suoi componimenti. Dopo Basho, la poesia haiku subisce un lento declino fino all'Ottocento, periodo in cui si fa avanti una nuova personalità, Masaoka Shiki (1867-1902), il quale coniò per la prima volta il termine haiku. Anche Shiki è uno pseudonimo e si riferisce ad un uccello che la tradizione nipponica vuole che canti fino a perdere sangue dalla bocca; il poeta, infatti, era malato di tubercolosi e la "malattia" rientra fra i temi principali della sua produzione poetica. Shiki ha il merito di aver riportato in vita questa forma letteraria rompendo, però, con la tradizione e le tematiche dei suoi predecessori come Basho, giudicato ormai obsoleto. In realtà, Shiki si mostra in contrasto con le sue idee avanguardiste, poiché adotta nuovamente la rigida regola delle 5-7-5 sillabe.

    Haiku oggi

    Tuttora, gli haikai sono molto popolari in Giappone ed intorno a questo genere poetico sono sorte associazioni, circoli, rubriche e concorsi che hanno conquistato anche l'Occidente. In passato si sono cimentati in questo genere Paul Eluard, Ezra Pound, Jack Kerouac ed in Italia il poeta che più si avvicinò a questa forma poetica è stato Ungaretti. Recentemente, stanno sorgendo nuove forme di haiku come il "fantaiku", teorizzato nel 1995 da Tom Brinks a soggetto esclusivamente fantascientifico e rigorosamente breve e i "viewaiku", genere che accosta brevi componimenti, talvolta frasi, ad immagini, ormai diffusosi anche come genere per l'infanzia. Il sistema di trascrizione normalmente utilizzato per gli haikai fa riferimento al metodo Hepburn, nel quale le vocali seguono le regole di pronuncia italiana, mentre le consonanti seguono quella inglese. Il conteggio delle sillabe corrisponde al numero di onji, vale a dire al numero di ideogrammi presenti nell'alfabeto giapponese.


    Ed ecco alcuni Haiku con traduzione:
    Buson
    (1715-1783)
    Hatsu yuki no
    soko wo tatakeba
    take no tsuki

    Luna di bambù,
    mentre carezza il suolo
    della prima neve.

    Basho
    (1644-1694)
    Kera eda ni
    karasu no tomari keri
    aki no kure.

    Su un ramo secco,
    si posa un corvo,
    crepuscolo autunnale.

    Issa
    (1762-1826)
    Furusato ya
    chiisai ga ore ga
    natsu kodachi.

    Il mio paese:
    benché sia piccolo,
    i boschi sono miei.

    Shiki
    (1867-1902)
    Odoroku ya
    yugao ochishi
    yowa no oto.

    Stupore:
    una mergherita si frange,
    suono di mezzanotte.


    Kyoshi
    (1874-1959)
    Shuten ni
    Akaki suji aru
    Gotoku nari

    Raggi scarlatti
    È come se ci fossero
    -cielo d’autunno

    Hisajo
    (1890-1946)
    Waga ayumu
    Ochiba no oto no
    arubakiri

    Sotto i miei passi
    Solo il fruscio si sente
    Di fogli secche.

    Kusatao
    (1901-1983)
    Tsuma futayo
    Arazu futayo no
    amanogawa

    Non c’è mia moglie
    Per due notti –e due notti
    La via lattea

    Se qualcuno di voi ne conosce altri, ben venga! Io adoro questo tipo di poesie, brevi ma dirette, che arrivano al cuore e lo illuminano di una piccola e calda luce...^^

    Edited by ^ June ^ - 19/2/2007, 21:44
     
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  2. • M i y u ~ c h a n •
     
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    waaa sisi le conosco^^
    e devo dire che mi piacciono anche abbasranza XD
    qualche tempo fa ne ho lette alcune su un lbretto e...boh XD le trovo leggere ma molto belle^^
     
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  3. the.dark.side
     
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    Precisando una frase di Yuki: Edoardo Sanguineti ha scritto delle emulazioni di Haiku, non haiku veri e propri ^^
     
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    Ah, ok grazie!^^
    Quelli del sito dove l'ho preso nn devono essere molto informati allora...hehe XDD
     
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  5. Linx93
     
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    mi illumino di immenso è un haiku?
     
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    Nn credo...il Kigo quale sarebbe qui? MMM...?_?
     
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    Ásgarðr

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    Ma sono bellissime........... *_*
    La semplicità e la profondità di queste poesie mi spiazza....
     
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  8. the.dark.side
     
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    Quoto June. Poche lingue hanno schemi metri paragonabili per semplicità ed immediatezza agli Haiku... (Solo il latino con gli epigrammi, l'italiano con alcune costruzioni decadentistiche ed alcune forme greche ed inglesi ^^: se ho dimenticato qualcosa aggiungete)
     
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    Però...mi hai dato delle info che non sapevo, grazie Dark!^^
    Te ne intendi eh?
     
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  10. the.dark.side
     
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    Un pò, a tempo perso provo a fare il poeta ^^
     
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    Wow...me ha lo sguardo sognante! ^^
    Io sono negata nella poesia, me la cavo di più nella narrazione! Hai tutto il mio rispetto, per essere poeti bisogna metterci impegno e passione!^^
    Magari se hai fatto qualche Haiku potresti postarlo...
     
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  12. the.dark.side
     
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    Scrivo generi un pò diversi, ma se un giorno dovessi sentirmi ispirato lo metterò senz'altro...
     
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    Bravu bravu!^^
     
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  14. hikaru87
     
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    molto belli gli haiku...perche in diciasette sillabe dicino molto di piu di un testo intero :sniff: ....ne conosco uno di basho matsuo

    samidareni
    tsurunoashi
    mijikakunareni

    nella pioggia stagionale
    le zampe di una gru
    si sono accrocciate

    naturalmente le traduzioni in italiano sono molteplici.... :kira:
     
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  15. daydreamergirl
     
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    belliiiiiiiiii :al_k:
     
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