AKB48, scandalo Minami Minegishi

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    Riguardo a questa faccenda, posto un articolo tratto da “Il Venerdì di Repubblica” n. 1302 dell'1 marzo 2013:

    GIAPPONE – COSI' ALLE LOLITE POP TUTTO E' PERMESSO TRANNE INNAMORARSI
    Spopolano i gruppi a base di ninfette. Che, in tv, ammiccano al sesso, ma sono obbligate a una vita da vestali. E chi sgarra paga. Per un flirt, una di loro ha fatto mea culpa in video. Davanti a un Paese sgomento.
    di SILVIO PIERSANTI

    TOKIO. Minami Minegishi, 20 anni, una delle 88 ragazze del celebre gruppo vocale giapponese AKB48, ha violato la prima clausola del loro contratto di lavoro: si è innamorata. Ed è stata licenziata in tronco. A nulla le è valso tagliarsi quasi a zero i lunghi capelli e chiedere perdono in lacrime in una clip televisiva in poche ore vista da oltre sei milioni di fans.

    Indossando una semplice tunica bianca, il collo scoperto (per i giapponesi è la parte più erotica del corpo femminile), come offerto al boia sul patibolo, ha parlato più di cinque minuti con voce rotta da singulti, ammettendo di aver sbagliato e chiedendo perdono all'organizzazione, alle compagne, ai fans, al Giappone intero. Alle espressioni di pentimento alternava profondi e prolungati inchini che mettevano in risalto il rozzo taglio di capelli: sembrava fatto in casa, in un incontrollato moto di rabbia. A causa della telecamera fissa su di lei in primissimo piano, ad ogni inchino la sua testa scompariva dallo schermo, come se il boia l'avesse effettivamente decapitata con un colpo secco della sua scure. Con sollievo la si vedeva quasi miracolosamente riapparire ancora in vita, le lacrime cadenti copiose dagli occhi grandi da eroina di manga. «Vorrei poter restare nel gruppo, ma mi rendo conto che il mio gesto e il mio pianto non sono sufficienti per ottenere il perdono» ha balbettato tra i singhiozzi. Forse potrà essere riammessa nel gruppo, ma degradata al ruolo di apprendista. Una punizione ancora più umiliante del licenziamento. Tutta colpa di un paparazzo che l'ha beccata mentre usciva in piena notte dall'abitazione del popolarissimo showman 19enne Alan Shirahama. Impossibile negare la loro love story. La copertura mediatica è stata parossistica. Prime pagine, titoli a caratteri cubitali, talk-show, interviste ai passanti, sproloqui editoriali. Da questo tsunami mediatico emerge una trasgressiva e romantica eroina che per amore si è giocata una posizione professionale che è il sogno di ogni ragazza giapponese: far parte della più grande e più famosa pop band femminile del mondo.

    Fondato nel 2005 da Yasushi Akimoto (celebre scrittore di versi per canzoni e professore universitario) e lanciato con lo slogan Idoli che puoi incontrare, il gruppo ha avuto un successo dilagante. Sono tutte ragazze dai 14 ai 20 anni (o poco più) che si esibiscono in canzoncine di genere bubblegum pop, ma anche electropop, J-pop, o teen-pop, e balletti la cui unica virtù coreografica è un'accurata sincronizzazione, spesso indossando la divisa delle liceali che lascia scoperte gran parte delle gambe, alternandola a ridotti costumi da bagno. E' tutta una capillare organizzazione che serve da esca per maschi malati di lolitismo cronico, epidemico in Giappone, e modello di comportamento per ragazze che imitano il finto candore delle AKB48 per accalappiare un marito.

    La sbandierata innocenza dl gruppo è stata macchiata in questi giorni da una foto di Tomomi Kasai, una delle più famose AKB48. La foto la ritrae a seno nudo, il che già sarebbe abbastanza per suscitare un enorme scandalo e per il suo immediato allontanamento dal gruppo; ma quel che è peggio è che il suo (bel) seno è parzialmente coperto dalle manine di un bambino di sei o sette anni, biondo (quindi molto probabilmente straniero, il che peggiora la faccenda) che l'abbraccia da dietro. L'immagine in verità niente affatto morbosa – la si direbbe, casomai, divertente – è uscita sul settimanale Shukan Bunshun della grande casa editrice Kodansha, ma la rivista è stata immediatamente ritirata prima che venisse distribuita alle edicole. Troppo tardi. La foto era ormai (e ancora è) su internet. E diversi settimanali a grande diffusione non se la sono fatta sfuggire, pur consci del rischio di pagarla cara. Infatti la polizia ha aperto un'inchiesta per un supposto reato di pedopornografia contro chiunque abbia diffuso la foto. Se l'ipotesi di reato sarà confermato, il caso finirà davanti ad una corte e se il giudice vi ravvisa un «incitamento alla lussuria» per mezzo di materiale pedopornografico, o addirittura un reato di prostituzione infantile, potrebbe sentenziare condanne fino a 5 anni di carcere.

    Il nome del gruppo viene dal quartiere di Akihabara, Akiba per i giovani, nel centro di Tokyo, culla dell'universo geek, dominato da manga, animé (cartoni animati) e video game; e la cifra 48 era il numero delle ragazze quando fu fondato il gruppo. Che ha un teatro nel quartiere dove si esibisce ogni sera davanti ad un quotidiano Tutto esaurito. I biglietti sono estratti a sorte tra tutti i prenotati per evitare risse davanti ai botteghini. Gli impegni per dischi, video, concerti, pubblicità, tournée (con esibizioni a New York, Parigi, Londra, Mosca, Seoul) sono così pressanti che si è reso necessario quasi raddoppiare il numero delle ragazze. Ora sono 88 in Giappone, divise in diverse squadre in dura competizione tra loro (si dice che la «dritta» al fotografo che ha colto Minami gli sia stata data da una «collega» di una squadra concorrente). Gruppi gemelli sono organizzati dall'instancabile Akimoto anche in altre nazioni del sud-est asiatico: la JKT48 a Jakarta, la TPE48 a Taipei, la SANH48 a Shangai.

    «Sono le anti Lady Gaga, le anti Madonna» giudica Takuro Morinaga, economista dell'università Dokkyo. «Sono graziose, ma certamente non si possono definire belle. I fans potrebbero trovarsene una come compagna di banco in classe. Ed è proprio questo che le rende così attraenti ai loro occhi.»

    La ragione del medioevale divieto di amore – che da un punto di vista strettamente legale dovrebbe essere considerato fuori legge e incostituzionale – sta nella strategia psicologica dell'abile Akimoto che vuole che ogni fan abbia la sensazione di essere lui il boyfriend o lei l'amica del cuore della sua beniamina. «Se gli idoli hanno storie d'amore, i fans si sentono traditi, non possono più fare fantasie di possesso su di loro» teorizza il fondatore. «Sono libere di essere amate, corteggiate, coperte di regali, ma non devono corrispondere» precisa. Questa difesa a oltranza del pudore delle vestali pop appare alquanto stridente se si vedono i loro maliziosi video, dove ogni occasione è buona per inquadrature che mostrano la biancheria intima, o due ragazze insieme nella vasca da bagno, o due che si baciano sulla bocca per dividersi un cioccolatino stretto tra i denti (ci sono state accuse di incitamento al lesbismo). Anche le parole delle canzoni scritte da Akimoto sono un'enciclopedia di luoghi comuni con palesi riferimenti sessuali. Un piccolo esempio dalla canzone 3 secondi, fino a ieri cavallo di battaglia di Minami Minegishi: «Ti ho visto per tre secondi e ho perso la ragione. Il tuo amore è il mio piacere». Forse una scheggia di involontaria autobiografia. Galeotta fu la canzone?

    Un'idea di quanta ricchezza possono generare la dà una notizia appena diffusa: il loro ultimo single, Manatsu No Sounds Good, ha venduto 1,17 milioni di copie solo nel primo giorno. Molti fan acquistano più copie perché ognuna dà diritto ad un voto nelle elezioni della più amata del gruppo. Le votazioni avvengono ogni anno a giugno, nel corso di uno spettacolo di tre ore alla Nippon Budokan arena di Tokyo che è trasmesso integralmente in diretta dalla Fuji TV con uno share siderale. L'ultima vincitrice, Atsuko Maeda, ha lasciato il gruppo perché non sopportava più la pressione della delirante popolarità che l'ha travolta dopo la sua elezione.

    Il giro d'affari del gruppo è colossale: hanno venduto circa 12 milioni di single nel 2012. Tra dischi, video, concerti, pubblicità, tournée incassano non meno di 200 milioni di dollari all'anno solo in Giappone. Una cifra che relativizza i 10 milioni da loro offerti ai superstiti della tragedia di Fukushima.

    «Ma forse c'è qualcuno che potrebbe minare la dispotica organizzazione di Akimoto. E' una donna: Hifumi Okunuki, cattedra di diritto costituzionale e del lavoro alla Daito Bunka University e nota sindacalista femminista. Organizzerà un sindacato delle AKB48 e le guiderà nella lotta per la conquista del diritto all'amore. Se non si ama a quell'età, quando?
    SILVIO PIERSANTI.

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    Purtroppo è vero. E' tutto studiato affinchè i fan possano sentirsi gli "unici" a vantare dei diritti sulla loro idol preferita, possano fantasticare di avere una storia con lei, di essere gli unici a capirla o ad apprezzarla davvero. E' tutto giocato sul sentimento di intimità, di vicinanza, che gli idol giapponesi (non solo le AKB48) sono chiamati a instaurare col pubblico. Si tratta di un meccanismo sociologico peculiare del Giappone, l'ho trovato menzionato in "Idols and Celebrity in Japanese Media Culture" (consultabile parzialmente qui). Il mercato della musica e dello spettacolo in Giappone funziona così, per quanto agli occhi di noi occidentali sembri un funzionamento alquanto "malato" e fin troppo rigido. Come anche il fatto che normalmente gli idol, maschi o femmine che siano, non sono necessariamente dotati di un talento straordinario, ma anzi siano spesso molto mediocri o comuni, è studiato per aumentare la sensazione di vicinanza con loro, la sensazione che essi siano "come tutti noi". E da essi ci si aspetta che progrediscano col tempo, e i fan "veri" sono quelli che ne seguono le vicende fin dagli esordi, coloro che hanno "creduto" in loro dall'inizio e li hanno visti crescere.

    Quanto alla sua modalità di ammenda, la cosa è difficile da comprendere, se non si conosce appieno la cultura giapponese. Un gesto di auto-umiliazione, privandosi di un elemento della propria immagine molto importante e distintivo del suo fascino (i lunghi capelli appunto), e le scuse in lacrime su un video. Io stessa non possiedo i mezzi e le conoscenze per valutare correttamente il suo gesto, se è stato fatto in maniera sincera, in un impeto di disperazione pur di non venir cacciata dal gruppo, se sia una consuetudine prettamente giapponese quando si commette un errore grave umiliarsi in quel modo, o se invece sia un espediente meramente pubblicitario per far aumentare la risonanza della faccenda, riempire altri giornali e aumentare la popolarità del gruppo. Ergo mi astengo dal dire "è un gesto autentico" o "è una trovata pubblicitaria".
    Dico solo che in un Paese pieno di contraddizioni qual è il Giappone - è vietata la prostituzione, ma non la vendita di mutandine usate e/o altre bassezze simili a uso e consumo dei pervertiti - video ammiccanti ma candore virginale, sono al limite della schizofrenia. Non so davvero se valga la pena di diventare adorate e amate da milioni di fan, se il prezzo da pagare è una pressione del genere, una mancanza di libertà del genere. Qualcosa nella morale nipponica -se mai ne ha una, come concetto credo sia stato importato dall'Occidente, di suo lo Shintoismo non possiede concetti come "bene" o "male", anche se il Buddhismo sì - davvero non funziona.
     
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    Vi prego di non giudicare così duramente le idol e, soprattutto, di non osservarle con gli occhi di un occidentale.
    Tutto quello che volevo dire sulle AKB in generale lo potete trovare qui.
    Adesso desidero parlavi dei vari """scandali""", evento che colpisce tutte le idol indiscriminatamente fin dagli anni '80, con le Onyanko Club e il loro Shūkan Bunshun Smoking Scandal in cui alcune ragazze del gruppo, allora ancora studentesse, furono beccate a fumare sigarette. A proposito di questo c'è da dire che una delle regole del gruppo era il divieto di fumare... vedete bene che i manager dei gruppi di idol non sono mostri che le schiavizzano con regole assurde, ma ci sono anche regole facilmente condivisibili.
    Questo di Minegishi ha fatto il giro del mondo solo grazie a quel video e gli occidentali che non capiscono nulla di idol a dire "povera ragazza, che cosa orribile!". Qui trovate una lista di tutti gli scandali delle AKB. Ne conoscete altri? Eppure alcuni hanno avuto conseguenze molto più gravi di quelle che hanno colpito Minami: alcune ragazze sono state tolte dal singolo in uscita, altre sono state bandite dal gruppo principale e trasferite in sister group di minor importanza. Una che ha subito quest'ultima punizione è Rino Sashihara e sapete una cosa? Quest'anno ha vinto per la seconda volta le Elezioni Generali ed è quindi il membro più popolare tra tutti, anche più popolare di ragazze che non sono mai state coinvolte in scandali. Lo scandalo in sé, quindi, non ha nessun valore.
    Inoltre, non parlatemi di cose tipo "Ma è solo uscita con un ragazzo!", vi prego. Questo è il contratto, prendere o lasciare. Non puoi diventare famosa (perché Minami è molto famosa) e poi fare il cavolo che vuoi. Quando fai le audizioni per diventare una idol, sai che avrai degli obblighi e questo è il più importante; se si disposta a rinunciare a dieci anni di relazione con uomini (perché la carriera di una idol inizia circa a 15 anni e finisce a circa 25 anni) per avere in cambio fama e soldi, più un trampolino di lancio per tutte le carriere future nel mondo dello spettacolo che vuoi (modella, attrice, conduttrice, ecc), non vedo quale sia il problema. La scelta è tua, ma in qualunque lavoro se vai contro al contratto ne paghi le conseguenze e se decidi di rischiare poi non andare a piangere su internet.
     
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